Ineos Grenadiers, Bradley Wiggins critico sulla gestione del caso Tom Pidcock: “La squadra è a pezzi. Immagino un trasferimento all’orizzonte”

Bradley Wiggins non vede un futuro roseo tra la Ineos Grenadiers e Tom Pidcock. Il giovane corridore britannico è ai ferri corti con il team di Rod Ellingworth dopo la sua clamorosa esclusione dalla selezione de Il Lombardia di quest’anno e nelle scorse settimane si è vociferato di un suo trasferimento alla Q36.5 Pro Cycling che però, stando dalle ultime voci di CicloMercato, sembra già essere sfumato. Wiggins, che ha corso con il Team Sky per ben stagioni e conosce bene l’ambiente, ha detto in una recente intervista esclusiva al giornalista Daniel Benson di ipotizzare un passaggio del poliedrico 25enne di Leeds ad un’altra squadra.

“Ho appena parlato con alcune persone e ho letto quello che ha detto Geraint Thomas la scorsa settimana. Tutti si stanno grattando un po’ la testa, ma credo che Geraint abbia riassunto bene la situazione quando ha detto che ha più a che fare con le persone intorno a Pidcock – ha evidenziato Wiggins – È una situazione unica nel ciclismo e non credo che si sia mai vista una cosa del genere, soprattutto con qualcuno del suo calibro dopo quello che ha fatto quest’estate [campione olimpico di mountain bike, ndr]. Ma credo che i suoi giorni in INEOS siano ormai contati. Non vedo come possa tornare. Immagino che un trasferimento sia all’orizzonte”.

Secondo il vincitore del Tour de France 2012 troppe cose sono cambiate negli ultimi anni in casa Ineos, a partire dal management. “La squadra è a pezzi – ha dichiarato l’ex professionista 44enne – Sembra che sia andata gradualmente in quella direzione da quando Dave Brailsford se n’è andato [nel 2022, ndr]. Rod Ellingworth ha preso il comando per qualche anno, ma l’apice è stato raggiunto quando avevano tutti i soldi del mondo e potevano comprare qualsiasi corridore. Hanno dominato lo sport. Pidcock e Geraint Thomas hanno fatto un ottimo lavoro, ma per molti versi è triste da vedere perché una volta era un grande impero britannico”.

Anche il suo ex compagno di squadra Steve Cummings ha rotto i rapporti con il team britannico. “So che Cummings non è più con la squadra da giugno. Ho sentito molte storie diverse sul perché, ed è interessante che una persona come Steve abbia tirato fuori alcune delle migliori prestazioni della squadra, come quando Geraint è arrivato terzo al Tour [nel 2022, dietro Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, ndr]. Ma sono anche entrati in un anno ciclistico davvero unico con un uomo estremamente dominante” ha detto Wiggins riferendosi alla stagione di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

Secondo Wiggins, la Ineos di queste ultime stagioni non è nemmeno lontanamente paragonabile allo squadrone pigliatutto per cui ha corso lui dal 2010 al 2015. “Brailsford aveva tutto sotto controllo quando ero lì, e con tutti quei personaggi e personalità, come me e Chris Froome, ha fatto in modo che funzionasse. Non saprei nemmeno dirvi chi hanno ora, ma è un segno di quanto Dave e tutti gli altri abbiano gestito bene quella squadra? Le cose sono andate lentamente peggiorando, e ciò che ho trovato strano è stato il completo cambiamento della filosofia, che si è concentrata sulle corse difficili e sulla vittoria delle tappe, invece di puntare ai grandi giri. Una volta che si cerca di vincere i grandi giri, tutto inizia a scendere”.

 

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