Giro d’Italia, Vegni sulla possibile riduzione dei GT a 2 settimane: “Bisogna valutare i pro ed i contro, ma questo cambio andrebbe applicato a tutti i Grandi Giri”

Il cambio ai vertici dell’UCI potrebbe portare a delle modifiche anche nei Grandi Giri. Il nuovo presidente David Lappartient ‎ha infatti annunciato di voler analizzare bene il calendario WorldTour ed in particolar modo non ha escluso l’opzione di ridurre i Grandi Giri da tre a due settimane. Idea che per ora non è stata ancora presa al vaglio, ma per quanto riguarda il direttore del Giro d’Italia Mauri Vegni non c’è una chiusura totale, così come spiega a Cyclingnews, dopo aver parlato anche della possibilità di avere al via della prossima edizione della Corsa Rosa alcuni grandi campioni, da Tom Dumoulin a Chris Froome, passando per Vincenzo Nibali.

“È un opzione, ma deve esser analizzata bene – analizza il dirigente romano – Bisogna valutare i motivi a favore e contro questa idea. Non sono né favorevole né contrario al momento, ma devono esserci alcune circostanze perché si realizzi. Ovviamente questa modifica dovrebbe applicarsi a tutti e tre i Grandi Giri. Sono disponibile a parlarne, anche se la riduzione della corsa significherebbe avere una settimana in meno di un grande corsa che viene trasmessa in televisione”.

Lo stesso Vegni ha poi fatto un confronto fra il Giro d’Italia e gli altri due GT: “Al Tour credo che Froome con la sua squadra ha ucciso la corsa ed è stata una corsa piuttosto piatta. Per quanto mi riguarda invece la Vuelta in questi anni ha perso alcuni aspetti chiave dei Grandi Giri. Lavorano per creare spettacolo, ma hanno perso degli aspetti fondamentali. Non ritengo sia giusto che non vi siano tappe per i velocisti. Significa perdere alcuni dei migliori velocisti al mondo ancora prima del via. Questo è quello che sta succedendo alla Vuelta da alcuni anni”.

 

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