Giro d’Italia 2020, Vincenzo Nibali conferma la presenza: “Orgoglioso di avere obiettivi italiani, sono motivato”

Vincenzo Nibali mantiene il Giro d’Italia 2020 come obiettivo principale della stagione. Il siciliano ha in giornata confermato la propria volontà di avere la maglia rosa come sogno per quest’annata, come già preventivato prima dello stravolgimento del calendario per il coronavirus. Senza più la possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 prima dell’estate 2021, il capitano della Trek-Segafredo potrà concentrarsi quasi esclusivamente sul Grand Tour italiano, oltre alle classiche di agosto come Strade Bianche e Milano-Sanremo. Una scelta importante anche per tutto il movimento ciclistico italiano, che trova nel proprio rappresentante più illustre un nome di livello assoluto a tutte le competizioni, nonostante la sovrapposizione con altri eventi di primissima fascia (come Liegi-Bastogne-Liegi e Giro delle Fiandre).

Il vincitore di due Giri d’Italia, un Tour de France e una Vuelta ha commentato: “Questa nuova prospettiva di calendario è una ventata di positività e ottimismo in un anno, sportivamente parlando, molto complicato. Quello che ci aspetta, con un programma di grandi eventi raccolto in soli tre mesi, è straordinario, ma dobbiamo fare il massimo per farci pronti. Avere un calendario prettamente italiano, con il Giro ancora al centro dei miei obiettivi, mi rende felice e orgoglioso, in attesa poi di avere aggiornamenti anche sul Mondiale. Con la squadra abbiamo definito un percorso misurato per arrivare competitivo già ai primi appuntamenti di agosto”.

Nibali rimane consapevole dei rischi che si corrono per questa stagione, ma rimane fiducioso: “Le incognite sono tante, sia in termini di preparazione sia nelle gare stesse. Le salite del Giro ad autunno o i 300 km della Milano-Sanremo ad agosto, ad esempio, sono variabili impossibili da prevedere. Ma il gusto per la nuove sfide non manca e la voglia di tornare alle gare è tantissima. Dal primo ritiro in altura a luglio mi aspettano quattro mesi di full immersion. Sono convinto e motivato. Ma, soprattutto, ottimista di poter tornare a fare ciò che mi piace di più: correre”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio