Deceuninck-Quick-Step, Kasper Asgreen ripercorre la vittoria al Fiandre: “Sapevo di dover fare uno sprint lungo”

Kasper Asgreen racconta il momento migliore della sua carriera ripercorrendo il successo al Giro delle Fiandre 2021. Il danese ha colto la vittoria più importante da professionista domenica scorsa, battendo la concorrenza dei più forti sul pavé. In particolare, il corridore della Deceuninck-Quick-Step ha prima staccato Wout Van Aert (Jumbo-Visma) sull’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont e poi battuto a sorpresa Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), promotore dell’ultima accelerazione, in una volata a due in cui il neerlandese partiva da netto favorito. E così il 26enne ha potuto festeggiare la prima classica monumento della sua carriera, colta soltanto alla terza stagione da professionista.

In una video intervista pubblicata dalla sua squadra, il classe ’95 ha spiegato le proprie sensazioni: “È incredibile, è stata la corsa dei miei sogni fin da quando ho iniziato a seguire il ciclismo. Ho sempre avuto un amore speciale per le classiche di primavera. Per me il Fiandre è la corsa più bella, essere il secondo danese a vincerla è incredibile. Rolf Sørensen, che l’ha vinta prima di me, mi ha chiamato in settimana e mi ha dato alcuni consigli. Mi ha detto che credeva che un giorno avrei potuto cogliere il successo. Ovviamente quando un ex vincitore ti chiama e ti dice questo, acquisisci molta fiducia”.

La giornata non è stata tutta semplice da gestire. Nella prima parte della corsa Asgreen è infatti rimasto coinvolto in un incidente: “Sono stato fortunato con la caduta, sono riuscito a fermarmi quando quelli davanti a me sono finiti a terra. A quel punto però sono stato tamponato e sono caduto. Ma è stato un atterraggio abbastanza morbido, non sono andato direttamente sull’asfalto. Se proprio doveva succedere, era il modo migliore. Poi Steels è arrivato in fretta con una nuova bicicletta e sono potuto tornare presto. Il momento chiave è stato sul Taaienberg, quando è andato via il gruppo con me e Julian. Da lì abbiamo potuto giocare un po’, lui ha attaccato e poi io ho contrattaccato e sono andato via con Mathieu e Wout. Penso che tutta la squadra abbia fatto un gran lavoro, sono molto contento di averlo potuto portare a termine”.

Il danese ha spiegato come ha voluto impostare la volata: “Appena prima dell’ultimo chilometro Mathieu mi ha passato. In quel momento Tom mi ha detto alla radio che avevamo 35” di vantaggio sul gruppo degli inseguitori. Sapevo che avevamo un gap su cui giocare, e potevo permettermi di far diminuire la velocità. Quindi ho deciso di stare sulla ruota di Mathieu, per avere il pieno controllo di quando sarebbe iniziato lo sprint. Sapevo di dover fare uno sprint lungo, è quello più adatto a me. Posso mantenere lo sforzo ampio per tanto tempo, non ho il suo stesso spunto. Dopo 100/150 metri stavo ancora accelerando nel mio sprint. Stavo andando più veloce rispetto a lui, e poi si è rialzato“.

Il corridore della Deceuninck-Quick-Step ha infine spiegato qual è stato il suo primo pensiero sulla linea del traguardo: “Ero così contento che avesse funzionato. Ci ho lavorato per tutto l’inverno con i coach e con il team. La mia forma è arrivata al momento giusto. Voglio ringraziare molto tutto il mio performance staff. Mi sentivo bene nelle ultime settimane prima della corsa, ero fiducioso. Tutti quei mesi di duro lavoro vengono in mente negli ultimi dieci metri della corsa e pensi: «Ha funzionato!». Questo è tutto ciò che mi è venuto in mente“.

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