BMC, Dennis fissa l’obiettivo per il 2018: “Ho chiesto alla squadra di fare il Giro con l’obiettivo di fare classifica”

Il grande obiettivo della prossima stagione di Rohan Dennis sarà il Giro d’Italia 2018. Nonostante finora le cose non siano andate come previsto, prosegue il programma quadriennale dell’australiano della BMC per diventare un uomo in grado di vincere un Grande Giro. Con l’assenza di Tejay Van Garderen, che sarà invece al via del Tour de France in supporto a Richie Porte, i gradi della formazione statunitense passano necessariamente su di lui, al quale la squadra è dunque pronta a dare fiducia, per quello che ammette essere un obiettivo ormai vicino alla scadenza.

Fare classifica generale è ancora un obiettivo. È passato solo il primo dei quattro anni che mi ero prefissato per diventare un uomo di classifica – ha raccontato ai giornalisti presenti – Continuo a sostenere che se non funzionerà dopo quattro anni, andrà bene così. Tornerò a fare quello che mi riesce bene, le cronometro e le corse a tappe di una settimana. Spero di poterne vincere almeno uno, se ce la faccio cercherò di vincere dei titoli mondiali a cronometro, sarebbe fantastico. Non mi interessa quale Grande Giro, tutti sono speciali allo stesso modo“.

Costretto ad abbandonare quest’anno sia il Giro che la Vuelta, finora non ha raggiunto risultati di rilievo. L’obiettivo è quindi quello di ripartire dal Giro d’Italia 2018, anche se la selezione deve essere ancora ufficializzata: “Non sono ancora sicuro – afferma riguardo alla sua partecipazione – Ho chiesto di fare il Giro con l’obiettivo di fare classifica ma al momento non sono sicuro di chi ci andrà. Non so cosa pensano gli altri e non abbiamo parlato degli obiettivi degli altri per il Giro, ma so che il mio è quello di fare classifica. La squadra non mi ha osteggiato, quindi ci dovrebbe essere supporto per me. Qualunque situazione sarà, prenderò e userò ciò che avrò sperando che sia abbastanza”.

Dennis poi racconta quali sono i suoi metodi di allenamento per raggiungere questa metamorfosi: “Mantenere la potenza dopo cinque ore di corsa è la cosa principale a cui lavoro. Il peso è ovviamente un fattore ma se perdi troppo peso, poi ti ammali o perdi potenza ed è un grosso problema. Penso che l’obiettivo principale sia costruire la forza in modo che la soglia non scenda troppo dopo quattro o cinque ore. Farla rimanere abbastanza simile dalla prima ora alla quarta o quinta. Penso che sia un fattore importante per diventare un corridore di classifica sulle tre settimane, anche su una settimana puoi testarti un po’, ma la terza settimana è un’altra cosa”. Soprattutto per affrontare il Giro, sostiene che non sia “una buona idea arrivare super magro” all’appuntamento italiano perché “può fare freddo” e c’è la possibilità di affrontare “tempo cattivo”. Di conseguenza sarebbe “una scommessa” presentarsi nelle stesse condizioni fisiche con le quali si può affrontare il Tour de France.

Riguardo alle proprie ambizioni su pista, conferma che vorrà fare ancora un tentativo per il record dell’ora, ma “non prima dei 30 anni”, lasciando ancora più nubi su un futuro Olimpico, dato che vorrebbe “terminare la carriera a 35 anni” e Tokyo 2020 ci sarà quando ne avrà ancora 34 e sarà ancora impegnato su strada.

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