“È stata un’occasione che non potevo rifiutare – ha ammesso – Mi hanno chiesto se ci fossero problemi con la Sky (ora diventata Ineos – ndr), ma non ce n’erano affatto. […] Avevo bisogno di qualcosa di fresco e nuovo. Ho detto la mia su circa l’80% del roster 2020 e d’ora in avanti avrò piena autonomia”.
Tuttavia le vittorie potrebbero anche non arrivare subito, ma l’ex tecnico anche della nazionale britannica ha assicurato di avere un piano a lungo termine: “Ho una strategia triennale. C’è una grande differenza tra un podio e una vittoria al Tour. Ho avuto la fortuna di stare in un team vincente e so come ci si arriva, tutto il lavoro che ci vuole. […] Abbiamo un corridore che può vincere grandi giri? Sì. Mikel è stato spesso spumeggiante, ma non ha mai avuto un percorso pulito, c’è sempre stata qualche distrazione esterna. Per lui è un ruolo importante quello del capitano unico, ma io credo possa vincere sul terreno giusto e il percorso del Tour è adatto a lui”.