Vuelta a España 2018, Aru al via “con grande entusiasmo”: “Tanti avversari, attenzione alle tappe brevi”

Fabio Aru ha nella Vuelta a España 2018 uno degli ultimi obiettivi rimasti per riscattare la stagione. Dopo un Giro d’Italia opaco e nel quale ha alzato bandiera bianca durante la terzultima tappa, con arrivo a Bardonecchia, dopo essere finito fuori classifica, l’ex campione nazionale guiderà la UAE Emirates Team nell’unico grande giro che si è aggiudicato in carriera, nel 2015 con la maglia dell’Astana al culmine di una lotta serrata con Tom Dumoulin (Sunweb). Tornato a correre soltanto a fine luglio al Tour de Wallonie e reduce da un Giro di Polonia discreto, nel quale ha chiuso al 10° posto in classifica generale a 44” dal vincitore Michal Kwiatkowski (Sky), il sardo punta a curare la classifica per ottenere una maglia azzurra per i Mondiali di Innsbruck che si correranno su un circuito particolarmente adatto alle sue caratteristiche.

“Mi piace molto la Vuelta per tanti motivi: la corsa, le salite e soprattutto i tifosi che hanno sempre dimostrato un grande affetto nei miei confronti. Mi presento al via con grande entusiasmo e col desiderio di far bene, anche per ripagare la fiducia e l’affetto che squadra, sponsor e tifosi mi hanno dimostrato sin dal Giro d’Italia. Ci arrivo da una prima parte di stagione che non mi ha portato i risultati che speravo, ma delle sconfitte si imparano sempre grandi lezioni e tutto questo mi ha dato grandi motivazioni”.

Infine sulla corsa e sugli avversari principali: “Sarà una gara tatticamente aperta, i nove arrivi in salita prestano il fianco agli attacchi. Bisogna prestare molta attenzione alle frazioni brevi, perché potrebbero avere un grande impatto sulla classifica finale. Il campo dei pretendenti alla vittoria finale è di livello, basta pensare a Miguel Angel Lopez (Astana), ai fratelli Simon Yates e Adam Yates (Mitchelton-Scott), Rigoberto Uran (EF Education First-Drapac Cannondale) e ai due capitani della Movistar. Senza dimenticare il ritorno alle corse di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida)”.

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