Percorso Giro d’Italia 2020: numeri, dettagli e particolarità della 103ª edizione

Proviamo a vedere qualche numero e dettaglio interessante del Percorso del Giro d’Italia 2020. Presentato negli studi Rai di Via Mecenate, a Milano, il tracciato della prossima edizione della Corsa Rosa propone da un lato alcuni aspetti abbastanza tradizionali, dall’altro alcune specificità e particolarità, rispetto agli altri due grandi giri, Tour de France e Vuelta a España, ma anche rispetto ad alcune scelte operate recentemente dalla stessa RCS Sport. Abbiamo dunque scelto alcuni aspetti emersi ieri dalla presentazione ufficiale.

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8,6 I chilometri della tappa più corta, la cronometro individuale di Budapest con sui aprirà questa edizione. La tappa in linea più breve sarà invece la Monreale – Agrigento (136 km), da cui la corsa ripartirà dopo il trasferimento dall’Ungheria che non prevede giorno di riposo. Non un caso, così come non è casuale che tutte le tappe siciliane sono molto brevi, massimo 150 chilometri della Enna-Etna, mentre la Catania-Villafranca Tirrena avrà lo stesso chilometraggio della prima frazione isolana.

10 – Sono le tappe con più di duecento chilometri complessivi da affrontare. Una decisione in controtendenza con Tour e Vuelta, dove spesso troviamo tappe molto brevi. Da segnalare che non si tratta solamente di giornate di pianura, ma tra questi tapponi ci sono anche delle temibili giornate di montagna, come la Bassano del Grappa – Madonna di Campiglio, la Pinzolo – Laghi di Cancano o la Alba – Sestriere, tutte peraltro in una terza settimana che si aprirà con la Udine – San Daniele de Friuli, senza dimenticare la più lunga in assoluto, quei 251 chilometri, facili ma tutt’altro che riposanti, fra Morbegno e Asti (ne esce una media di 218 chilometri in linea in questa ultima settimana).

14 – Il numero di partenze dall’estero sinora in 103 edizioni. La prima volta fu San Marino nel 1965, poi a seguire Montecarlo (1966), Verviers (1973), Vaticano (1974), Atene (1996), Nizza (1998), Groningen (2002), Seraing (2006), Amsterdam (2010), Herning (2012), Belfast (2014), Apeldoorn (2016) e Gerusalemme (2018). Per la quinta volta dunque nell’ultimo decennio, confermando ormai una indicazione chiara riguardo l’alternanza e la voglia di scoprire nuovi territori (questa sarà la prima volta dall’Est Europa).

46 – Il numero dei GPM in programma nell’arco delle tre settimane del Giro 2020. Tra questi la vetta più alta sarà lo Stelvio con i suoi 2758 (appena 14 metri in più dell’Agnello), per un totale di quattro salite oltre quota duemila, di cui tre nel tappone del penultimo giorno. Da segnalare che di salite nell’ultima settimana ce ne saranno ben 18 (spartite in quattro tappe), mentre nella prima settimana (di nove giorni) ce ne saranno 12. Ne restano dunque 16 per la parte centrale della corsa. Il dislivello complessivo sarà di oltre 45.000 metri.

58,8 – I chilometri a cronometro ripartiti nelle tre tappe di esercizio individuale. Dopo la crono iniziale infatti i corridori affronteranno i 33,7 chilometri della Conegliano – Valdobbiadene in seconda settimana per poi il gran finale della Cernusco – Milano, 16,5 chilometri che potrebbero rivelarsi, almeno nelle speranze dell’organizzatori, decisivi per la conquista della Maglia Rosa. È solo grazie a questo alto numero che la media di chilometri (3579,8 in tutto) per tappa resta abbastanza bassa, 170,5 km, altrimenti sarebbe di ben 195,6, a conferma di un Giro che può rivelarsi davvero estenuante.

935 – È la distanza in linea d’aria tra Nagykanizsa, dove si concluderà la terza tappa, e Monreale, dove la corsa ripartirà il giorno successivo. Una novità che vedremo come sarà digerita dai corridori, per i quali comunque si tratterà di relativamente poche ore, non necessariamente più lunghe e dispendiose di alcune trasferte in bus o macchina alle quali sono saltuariamente sottoposti. Sono invece circa 2000 i chilometri da affrontare se si dovesse decidere di fare la strada in macchina (19 ore e 19 minuti di viaggio secondo il navigatore, che chissà come conta il traghetto).

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