Un Anno Fa…Eolo-Kometa, Ivan Basso sulla nuova avventura della sua squadra: “Un sogno che si realizza: vogliamo vincere subito”

La nuova stagione vedrà il debutto della Eolo – Kometa tra le formazioni Professional. La squadra creata da Ivan Basso e Alberto Contador, che avrà licenza italiana, si affaccia alla nuova categoria in maniera ambiziosa, con un CicloMercato che l’ha vista protagonista con l’ingaggio di diversi corridori promettenti, soprattutto italiani. Una formazione che punterà su un organico molto giovane per crescere ancora ed ottenere fin da subito buoni risultati. Proprio dai risultati, oltre che dalla solidità del nuovo progetto, passerà la possibilità di ottenere un invito per il Giro d’Italia 2021, il vero sogno della formazione italo-spagnola.

Di “sogno che si realizza” parla anche Ivan Basso che racconta la sua squadra come “qualcosa che ho inseguito con tutte le mie forze, come un corridore che è scappato ed è in fuga con un vantaggio abbastanza grande da fermarsi e aspettare”. L’ex corridore racconta a Zikloland la filosofia del progetto: “Non è una squadra, è un progetto globale che unisce diverse aziende, che fa affari con 70 persone, che fa fluire milioni di euro. E questo inizia con una forza diversa: perché è una squadra all’interno di un’azienda, ed è un’azienda all’interno di una squadra. Una filosofia che abbiamo intrapreso in questi anni con Kometa e che ora con l’arrivo di Eolo a capo del gruppo proseguiamo con ancora più forza”.

Il due volte vincitore del Giro d’Italia ha anche raccontato della collaborazione con Alberto Contador: “Il mio fratellino , uno che quando correvo ancora si dimenticava di essere il più forte di tutti e correva come se fosse l’ultimo dei gregari. Adesso si è reinventato: c’è un’armonia eterna tra lui e me, non c’è mai un me ma solo un noi e quando qualcuno è in difficoltà l’altro lo aiuta come fa un compagno di squadra . Per i nostri corridori è un mito e li guida ogni giorno”.

Basso si è poi soffermato sulla rosa della squadra, scelta con oculatezza e con l’ambizione di far subito bene: “Abbiamo ingaggiato persone che volevano venire a competere con noi; persone che non solo si preoccupavano del salario, ma erano guidate da valori diversi. Offriamo uno stipendio emotivo, fatto con la nostra volontà di far stare bene tutti qui. Poi, ovviamente, abbiamo anche esaminato le caratteristiche di ciascuno: tre corridori esperti pronti a vincere, alcuni atleti di alto livello che hanno bisogno di rilanciarsi, un gruppo di giovani per aiutare e sorprendere. Vogliamo vincere, e lo vogliamo fare subito: in questa categoria non corri per crescere, corri per vincere“.

Infine, spazio alle aspettative: “Spero che i ciclisti sentano la squadra, una squadra che vuole vincere e che quando perde è perché qualcuno era migliore di noi. Spero che tu ti senta sempre nostro. Spero che grazie a loro i tifosi riconoscano subito la nostra maglia in gruppo: “eccoli, quelli della Eolo-Kometa, e non mollano mai!”. E cosa non dovrebbe mai fare un ciclista? Essere distruttivo. Devono essere proattivi. I problemi si risolvono all’interno della squadra, non all’esterno: è così che accade nelle migliori famiglie”.

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