Tour de France 2022, Chris Froome: “Mai visti così tanti corridori stremati alla fine della prima settimana”

Chris Froome commenta la prima settimana del Tour de France 2022. Il corridore della Israel-PremierTech si è fermato ai nostri microfoni al termine della tappa vinta ieri da Bob Jungels e ha fatto il punto sulle prime nove tappe di questa edizione della Grande Boucle. L’ex Sky ha spiegato che quella è appena trascorsa è una delle prime settimane di Tour più veloci che lui abbia mai corso, probabilmente anche a causa del vento favorevole, che spesso ha condizionato la corsa. Il quattro volte vincitore della corsa, poi, ha speso nuovamente parole al miele per Tadej Pogacar, come aveva già fatto qualche giorno fa, complimentandosi stavolta anche con la UAE Emirates.

È stata una delle prime settimane di Tour più veloci che io ricordi – ci ha confessato – Molti giorni con il vento a favore, quindi la velocità era molta e c’erano meno posti per nascondersi in gruppo dal vento. Non ricordo mai così tanti corridori stremati alla fine della prima settimana. Io stesso sto soffrendo molto al petto negli ultimi giorni, ma fortunatamente non è covid. Il morale è alto nel team, cerchiamo le fughe ogni giorno, oggi avevamo due corridori davanti, ma non era il nostro giorno, continueremo a provarci, questo è sicuro”.

Il britannico si è poi complimentato con la UAE: “Pogacar è stato incredibile finora. È così giovane, ma sembra in grado di gestire tutto, non è stressato, chapeau anche alla UAE per come si sono difesi in questi ultimi giorni. Tutti pensavano fossero giorni da fughe, invece loro hanno controllato le fughe e le hanno riprese, chapeau, incredibile corsa da parte loro fin qui.”

Infine, il kenyano bianco ha analizzato anche da un punto di vista personale la sua prima settimana: “Ho dovuto lottare un po’ con questo problema al petto, ma ora sto un po’ meglio, già da ieri. Quindi magari con il giorno di riposo recupererò di più e magari proverò a essere protagonista nella seconda parte di gara con l’arrivo delle montagne. Non direi che è stato per forza il ritmo a rendere la settimana più difficile, ma la combinazione prima settimana + nervosismo + il vento a favore, che vuol dire meno posti per nascondersi in gruppo e quindi tutti sono costretti ad andare a tutta”.

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