Tour de France 2020, Julian Alaphilippe: “Preferisco non pensare a un rinvio o a una corsa a porte chiuse”

Julian Alaphilippe è indeciso sulla questione del Tour de France 2020 a porte chiuse. Dopo che la ministra dello sport francese ha fatto capire che la possibilità di correre la Grande Boucle senza pubblico è concreta, tutti gli addetti ai lavori stanno esprimendo il loro pensiero, dividendosi tra favorevoli e contrari. Il vincitore dell’ultima Milano – Sanremo ha ovviamente espresso il suo desiderio di correre regolarmente e con il pubblico, anche perché vorrebbe dire che saremmo usciti dalla pandemia, ma allo stesso tempo ha rivelato che secondo lui nessuno si lamenterebbe di una corsa senza pubblico, se questa fosse l’unica possibilità.

Sarei distrutto se il Tour fosse cancellato o dovesse corrersi senza pubblico – ha rivelato a RCM Sport – Sarebbe un’eccezione, preferisco non pensarci, di sicuro non sarebbe fantastico. Il pubblico fa parte del Tour de France. Se dobbiamo farlo a porte chiuse lo faremo. Ma preferisco pensare che il virus scompaia e il Tour possa proseguire senza pubblico. Un Tour senza pubblico non sarebbe la stessa cosa , ma se potessimo andare avanti, credo che tutti ne saremmo felici”.

ASO si è fissata comunque metà maggio come data limite per decidere sulla data, mentre il corridore della Deceuninck ha rivelato di aver avuto un colloquio telefonico con il presidente dell’UCI David Lappartient, che ha lasciato intendere come su tutto il ciclismo ci sia ancora un grosso punto interrogativo: “Al momento non si sa nulla. Ho parlato con Lappartient a telefono e stanno provando a fissare una data per il rientro. Solo allora potremo cominciare a parlare di nuovo di obiettivi”.

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