Favoriti Maglia Gialla Tour de France 2020: Bernal contro Roglic tra mille incognite e tanti outsider

Sono tanti i possibili contendenti della maglia gialla al Tour de France 2020. Le tante incognite che accompagnano quest’edizione, tra cadute, dubbi sul protocollo anti-covid e sulle condizioni dei corridori dopo diversi mesi di stop rendono la corsa aperte a tantissime soluzioni. A questo si aggiunge la presenza di quasi tutti i più grandi interpreti delle corse da tre settimane, che per la prima volta avranno la Grande Boucle come primo grande obiettivo stagione tra i Grand Tour. Da Nizza a Parigi saranno 21 tappe di battaglie per conquistare il simbolo del primato più agognato da tutti gli appassionati di ciclismo: la maglia gialla.

Favoriti Maglia Gialla Tour de France 2020

Con queste premesse, non è del tutto semplice delineare le gerarchie dei favoriti. La corsa sembrava dover essere impostata con il dominio di due team, Jumbo-Visma e Ineos: le sorprese riservate dal mese di agosto, tra infortuni e corridori lontano dalla condizione migliore, possono però scombinare i piani. L’uomo da battere può di diritto essere considerato il campione in carica Egan Bernal (Ineos), protagonista di prestazioni brillanti appena la stagione è ripresa. Il colombiano potrà essere avvantaggiato dalla quasi totale assenza di cronometro, disciplina in cui si difende molto bene ma non è il migliore al mondo, e dai tanti arrivi in salita, su cui può esaltare le sue doti di scalatore. Bisognerà naturalmente capire se i problemi alla schiena accusati al Giro del Delfinato 2020 saranno stati nel frattempo risolti, ma sulla carta il sudamericano ha le qualità per tentare il bis.

Dalla sua parte inoltre potrà contare su una formazione di grandissima qualità, a cominciare dal vincitore del Giro d’Italia 2019 Richard Carapaz. L’ecuadoriano, chiamato a sorpresa al posto di Thomas e Froome, è al debutto assoluto alla Grande Boucle, e forse questo gli toglie qualche piccola percentuale di vittoria, ma nel caso in cui il team gli dovesse dare carta bianca sarebbe sicuramente uno dei più temibili in salita. Parte con il ruolo di terzo violino ma tanta voglia di stupire Pavel Sivakov, che a soli 23 anni (già compiuti) ha già ottenuto una top ten al Giro dell’anno scorso e a sua volta corre da debuttante al Tour. Il russo sarà protagonista probabilmente solo alle giuste condizioni, ma in quel caso sarebbe un cliente pericoloso.

A guidare l’altra corazzata dovrebbe essere Primoz Roglic (Jumbo-Visma). Il condizionale è diventato d’obbligo dopo la caduta al Giro del Delfinato 2020, che addirittura ne mette in dubbio la partecipazione. Lo sloveno realisticamente sarà comunque al via, ma bisognerà capire con quale stato di forma: se dovesse riuscire a essere al massimo sarebbe l’uomo da battere. Non può essere ridotto a una semplice alternativa Tom Dumoulin (Jumbo-Visma), alla sua prima apparizione in un Grand Tour con il nuovo team. Il neerlandese potrebbe pagare il lunghissimo stop dopo il Giro del Delfinato 2019, ma ha già dimostrato di essere pronto per lottare con i migliori in salita. Con o senza Roglic. Partono con ruoli tattici ben definiti George Bennett e Sepp Kuss, entrambi ottimi scalatori in uno stato di forma eccezionale, che potrebbero anche cercare il piazzamento in classifica generale in caso di necessità.

E gli altri? Il pericolo principale per i due grandi team sembra essere costituito da Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). Il francese ha sfiorato il successo al Giro del Delfinato 2020 e da qualche anno è in netta crescita nelle corse da tre settimane. In salita ormai non teme più nessuno, e con poca cronometro dovrà cercare di difendersi soprattutto in discesa, non certo la sua qualità migliore. Se nessun problema fisico dovesse fermarlo improvvisamente, come più volte accaduto in passato, sarebbe un osso duro per tutti, a maggior ragione perché potrà contare su un David Gaudu (Groupama-FDJ) rientrato dopo i problemi fisici che lo hanno costretto a saltare il Giro del Delfinato, lasciando il capitano in balia degli attacchi dei rivali nell’ultima tappa.

La rivelazione dell’antipasto della Grande Boucle Daniel Martinez (EF) si presenta sicuramente in grande forma, ma saranno chiaramente da comprendere le sue possibilità in una squadra in cui gli uomini deputati a fare classifica sono innanzitutto i suoi connazionali Sergio Higuita e Rigoberto Uran. Il primo è una delle stelle emergenti del ciclismo internazionale e dopo la scorsa Vuelta a España ha dato dimostrazione di poter ambire a risultati importanti sulle tre settimane, mentre il secondo è uno dei pionieri della rinascita del movimento colombiano, capace già di concludere in seconda posizione la Grande Boucle. Bisognerà vedere le loro condizioni dopo le difficoltà emerse al recente Delfinato. Con loro anche Hugh Carthy, facendo del team statunitense uno dei più interessanti in salita (sempre che tutti siano nella condizione giusta).

Altra squadra a più punte – come da tradizione ormai – è la Movistar di Alejandro Valverde, quest’anno affiancato a Enric Mas e Marc Soler. I due non sembrano dare le garanzie che in passato davano i loro predecessori, così come l’esperto murciano al momento è lontano dal brillante scattista che è sempre stato. La compagine spagnola si presenta quest’anno in tono minore, tuttavia sarà comunque meglio non sottovalutarla. Se un piazzamento oltre la top 5 sembra improbabile per quanto emerso sinora, sono tutti corridori che hanno già saputo sorprendere (con la speranza che il ritiro pre-Tour gli abbia fatto ritrovare sensazioni migliori di quanto espresso in corsa).

Incertezza anche riguardo due corridori che sembravano stare molto bene nei primi giorni, ovvero Nairo Quintana e Mikel Landa. Il colombiano si presenta come leader assoluto di una Arkéa – Samsic costruita attorno a lui e mai così forte, con gregari che possono fare la differenza, ma è reduce da un problema al ginocchio che non sembra ancora essersi messo completamente alle spalle. Rinato ad inizio stagione, si è mostrato ad alto livello anche dopo la ripresa, ma deve risolvere questo problema per giocarsela con i migliori. Discorso simile per lo spagnolo, capitano unico di una Bahrain – McLaren di alto livello, pronta a coadiuvarlo in salita. Anche lui al Delfinato era apparso in crescita e tra i migliori, per poi sprofondare l’ultimo giorno a causa di dolori alla schiena. Il punto interrogativo è dunque d’obbligo, magari lasciando spazio ad un Wout Poels che da anni vorrebbe averne.

Domande inevitabili anche su Richie Porte (Trek-Segafredo), le cui buone sensazioni si sono misteriosamente evaporate come spesso gli accade. Il colpo di pedale post-lockdown era buono e magari condividendo le pressioni con un Bauke Mollema (Trek-Segafredo) non ancora al meglio ma in crescita può fargli bene. I due al momento non appaiono in grado di giocarsi più di un buon piazzamento, ma sono corridori di esperienza e sarà comunque meglio non sottovalutarli. Altri elementi di discreta esperienza sono Ilnur Zakarin (CCC Team) e Adam Yates (Mitchelton-Scott). Entrambi hanno mostrato più volte qualità importanti sulle tre settimane, ma sembra spesso mancargli qualcosa e anche in questo periodo non sembrano al meglio. Se le ultime uscite non sono sembrate le più brillanti per loro, potrebbero ritrovare strada facendo la forma giusta, magari godendo anche di qualche libertà in più.

Forti interrogativi necessari anche per Emanuel Buchmann, che la Bora – hansgrohe ha deciso di schierare malgrado la brutta caduta al Delfinato. Se l’incidente non gli ha fatto perdere il colpo di pedale mostrato nella sua unica apparizione dalla ripresa può provare a ripetere quanto fatto lo scorso anno, ma per il momento ci sono molti inevitabili dubbi. Ancora maggiori le perplessità attorno alla partecipazione di Daniel Martin, praticamente l’ultimo corridore ad essere stato confermato al via oggi, con la Israel Start-Up Nation che ha valutato a lungo il suo stato di forma dopo l’incidente al Delfinato. Difficile considerarlo pretendente per la classifica, ma se riuscirà a sopravvivere alle prime tappe potrebbe trovare strada facendo la gamba per un buon piazzamento. Non ha pienamente convinto sinora neanche Miguel Angel Lopez, capitano di una Astana tutta per lui. Il colombiano ha tuttavia corso con generosità e sembrando soprattutto interessato a lavorare per crescere. Il debutto al Tour de France per lui è una grande occasione e vuole farsi trovare pronto.

In crescita sicuramente si sono mostrati anche Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Romain Bardet (Ag2r La Mondiale). Il primo ha chiuso da protagonista la corsa francese dopo alcuni giorni difficili, sicuramente meno brillanti, presentandosi al suo esordio in Francia con la voglia di confermare quanto fatto alla scorsa Vuelta. Supportato da una squadra in cui Fabio Aru è stato inserito malgrado le difficoltà (facendo così sperare che possa stare meglio di quanto si creda), lo sloveno è tra i più attesi e se continua con la curva mostrata sinora saprà rispondere presente. Il francese invece arriva alla Grande Boucle senza le ambizioni che in passato lo hanno visto salire due volte sul podio finale. Probabilmente punterà soprattutto alle tappe, con una corsa più generosa e intraprendente, tracciando un bilancio strada facendo. Sostanzialmente lo stesso atteggiamento che in passato gli ha permesso di brillare, prima di essere schiacciato dalla pressione crescente. Peso che in squadra quest’anno sarà inoltre alleggerito dalla presenza di un Pierre Latour più affrancato dallo storico capitano, dopo un inverno passato a pensare che sarebbe stato lui l’uomo di classifica verso Parigi.

Non mancano naturalmente le possibili sorprese. Ha già dimostrato di saper stupire sulle tre settimane Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick-Step), che l’anno scorso ha indossato a lungo la maglia gialla per poi concludere con un’ottima quinta posizione in classifica generale. Il francese non è sembrato così tanto brillante in salita nelle primissime uscite, ma su un percorso come quello di quest’edizione sarebbe un delitto considerarlo fuori dalla lotta. Vuole trovare invece la consacrazione anche in un Grand Tour Guillaume Martin (Cofidis), terzo al Giro del Delfinato 2020 e pronto a cercare un acuto in classifica in una carriera che lo ha spesso visto piazzarsi a ridosso della top 15, senza mai avvicinare davvero la top ten. Il transalpino sembra però più maturo e capace di lottare per qualcosa di più importante. Menzione meritata infine per Tiesj Benoot (Team Sunweb) e Domenico Pozzovivo (Team NTT): il primo, insieme al giovane compagno di squadra Marc Hirschi, potrebbe provare a sorprendere sulle tre settimane, avendo già mostrato grossi progressi in salita rispetto ai primi anni di carriera. Il lucano dal canto suo arriva senza i riflettori puntati addosso, ma con l’esperienza di un veterano e la voglia di stupire di un ragazzino.

Borsino dei Favoriti

***** Egan Bernal
**** Primoz Roglic, Thibaut Pinot
*** Tom Dumoulin, Richard Carapaz, Nairo Quintana
** Emanuel Buchmann, Mikel Landa, Tadej Pogacar, Miguel Angel Lopez
* Daniel Martinez, Pavel Sivakov, Guillaume Martin, Rigoberto Uran, Richie Porte

I ciclisti più popolari su Zweeler

Per avere dei parametri su cui basare le vostre scelte per il fantaciclismo o per altri giochi, vi proponiamo uno schema con i corridori selezionati dalla maggior parte degli utenti iscritti a Zweeler per il Tour de France 2020. Chi tra i nostri favoriti ha goduto di una maggiore fiducia dagli appassionati? Da qualche outsider si attende un risultato a sorpresa? Tra i corridori che non abbiamo accreditato del ruolo dei favoriti, qualcuno ha invece suscitato l’interesse degli appassionati? Potete anche provare a sfidare le centinaia di partecipanti da tutto il mondo che partecipano al popolare gioco.

1 Caleb Ewan (84%)
2 Primož Roglič (84%)
3 Peter Sagan (83%)
4 Sam Bennett (83%)
5 Egan Bernal (82%)
6 Thibaut Pinot (82%)
7 Tadej Pogačar (82%)
8 Julian Alaphilippe (82%)
9 Tom Dumoulin (77%)
10 Mikel Landa (70%)
11 Miguel Angel Lopez (70%)
12 Elia Viviani (66%)
13 Wout van Aert (65%)
14 Giacomo Nizzolo (63%)
15 Nairo Quintana (61%)

Per coloro che vogliono giocare, iscriversi al FantaTour de France (15+5) costa 10,00 € per squadra e comincerà con un montepremi minimo di 25.000,00 €. Il premio per il vincitore della classifica generale (376 premi previsti) sarà di 2.500,00 €.

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