Tour de France 2018, Offredo: “Perché danno il premio alla combattività? Se gli altri fanno così, non vado più in fuga”
Giornata in avanscoperta con ben pochi risultati per Yoann Offredo al Tour de France 2018. Il corridore france ha allungato ben due volte sul gruppo, rimanendo da solo per più di un centinaio di chilometri. Alla fine è stato costretto a rialzarsi, sfavorito dai ventagli che si sono creati tra le squadre dei favoriti. Per lui è poi arrivata anche la beffa di non essere premiato come combattivo della giornata, a vantaggio di Laurent Pichon (Fortuneo-Samsic), che come lui è evaso dal plotone in due occasioni. Il passista della Wanty – Groupe Goubert non ha digerito l’atteggiamento degli altri corridori, rei di essere stati troppo passivi.
È questo il filo conduttore della sua intervista ai microfoni di CyclingPro.net al termine della settima tappa della Grande Boucle, in cui si è mostrato davvero sconsolato: “Che cosa si fa? Ci si guarda in faccia (non è la faccia la parte anatomica che cita, ndt) e si aspetta l’arrivo? Non avevo previsto di attaccare, non ero interessato. Ma mi sono detto <<Perché no? Se possiamo essere in tanti, si può provare>>. È sempre fantastico essere davanti al Tour, ma penso sia straziante non essere ricompensato in alcun modo, è inutile”.
L’amarezza di Offredo prosegue quando parla del premio della combattività: “Non è tanto il premio per la combattività che mi interessa, ma perché lo danno? È per qualcuno che termina la corsa? A quel punto non c’è più alcun interesse ad andare davanti. Lo trovo completamente inutile e non andrò più in fuga se la cosa rimarrà così“. Il francese si conferma un corridore portato all’attacco sia sulla strada sia davanti alle telecamere, dove non è mai banale nelle dichiarazioni. La sua polemica rischia di rimanere inascoltata, in un Tour de France che finora ha spesso visto fuggitivi piuttosto rinunciatari nelle loro azioni.
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