Vuelta a España 2020, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2020.

TOP

Marc Soler (Movistar): Scelta di tempo perfetta per lo spagnolo, che approfitta di un momento di studio tra gli altri big e sceglie il momento giusto per scattare e andarsi così a prendere la sua prima vittoria alla Vuelta. Dopo aver fatto un gran ritmo sull’ultima salita, il 26enne ha ancora la forza di attaccare, guadagnando quei venti secondi che gli bastano per giungere all’arrivo. Probabilmente, durante le prossime tappe, dovrà lavorare per Enric Mas, ma questo successo lo ripaga di quello mancato un anno fa, quando le tattiche di squadra lo obbligarono a rinunciare ad una quasi certa vittoria nella nona tappa.

Dan Martin (Israel Start-Up Nation): Terzo ieri, terzo anche oggi. L’irlandese conferma di essere tornato ad alti livelli dopo le sfortune degli scorsi mesi, quando una caduta al Giro del Delfinato aveva compromesso il suo Tour de France. Le brevi salite dei Paesi Baschi si adattano molto bene alle caratteristiche del 34enne, ora però dovrà avvalorare le positive impressioni di queste prime due tappe anche nei prossimi giorni, quando sulle ascese più lunghe dovrà cercare di confermare le buone prestazioni viste ieri e oggi.

Hugh Carthy (EF Pro Cycling): Anche per lui, un buon inizio di Vuelta. Il britannico resiste con le unghie e con i denti sull’ultima salita prima dell’arrivo, rimanendo con i migliori e confermandosi nella top ten sia di tappa, che della classifica generale. Il 26enne si trova a sostituire i due capitani designati della squadra statunitense, Daniel Martinez e Michael Woods, acciaccati a causa delle cadute di ieri, e per ora ci sta riuscendo benissimo. L’obiettivo è ora cercare di confermarsi per tutta la corsa, per un piazzamento nella classifica finale che lo porterebbe a fare quel salto di qualità atteso.

FLOP

Tom Dumoulin (Jumbo-Visma): Partito come secondo capitano della formazione giallo-nera, il neerlandese conferma le impressioni di ieri, quando aveva già perso quasi un minuto dal compagno di squadra Primoz Roglic. Oggi i minuti persi sono ben otto, con il 29enne che si stacca dopo un paio di chilometri di salita da un gruppo formato ancora da una trentina di unità. Ora non potrà fare altro che mettersi a disposizione, ancora una volta, dell’ex saltatore sloveno, a caccia del bis alla Vuelta.

Guillaume Martin (Cofidis): Anche lui perde ben otto minuti dagli altri big, dovendo dire addio definitivamente a qualsiasi velleità di classifica. Probabilmente le fatiche di un Tour de France di alto livello (per lo meno nelle prime due settimane) si fanno sentire, ma il francese oggi perde contatto già sulla penultima ascesa di giornata, facendosi sorprendere dal ritmo imposto dalla Movistar. Ora dovrà cercare di reinventarsi, magari andando a caccia di qualche tappa o di una maglia, come quella degli scalatori.

Ineos Grenadiers: Dov’è finito lo squadrone che dominava le gare a tappe? Se Jumbo-Visma e Movistar hanno dimostrato in questi primi due giorni di essere le formazioni più forti, spicca la solitudine dell’ottimo Richard Carapaz. Tranne Andrey Amador, che pilota bene l’ecuadoriano in un attacco poco prima dell’ultima salita, gli altri praticamente non si vedono, con il corridore del team britannico più vicino ai primi, Ivan Sosa, che arriva al traguardo quasi sei minuti dopo il suo capitano.

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