Pagelle Omloop Het Nieuwsblad 2022: Van Aert fa subito il fenomeno, bene gli italiani – Quick-Step deludente

Wout Van Aert (Jumbo-Visma), 10: Nonostante sia solo alla prima corsa dell’anno, il campione belga non perde tempo e riesce subito a lasciare il segno. All’attacco già a 30 chilometri dall’arrivo con il compagno di squadra Tiesj Benoot (7,5), il 27enne fa la mossa decisiva ai -13 dalla conclusione sorprendendo tutti e prendendo il Bosberg, ultimo muro di giornata, con una manciata di secondi di vantaggio. Un margine che, nonostante l’inseguimento degli avversari, aumenta anche nel tratto finale, a dimostrazione di una condizione già molto buona che ne fa ancor di più l’osservato numero uno per le classiche di primavera.

Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious), 9: Anche il campione europeo era alla prima corsa dell’anno, e anche lui come Van Aert dimostra subito una buona gamba. Attento nei momenti chiave della corsa, il 31enne è abile a inserirsi nel primo attacco del belga, a 30 chilometri dal traguardo, ed è anche tra i primi in cima al mitico Muur, apparendo a suo agio sul pavé. Sorpreso, come tutti gli altri, dal secondo attacco di Van Aert, il bresciano non fa mancare il suo contributo nell’inseguimento al belga, e alla fine ha abbastanza energie per vincere piuttosto agevolmente la volata per la seconda piazza.

Victor Campenaerts (Lotto Soudal), 8: A dir poco monumentale la prestazione del detentore del record dell’ora, così come quest’oggi è stata monumentale la sua sfortuna. Fora per ben due volte, e nella seconda finisce anche a terra, ma in entrambi i casi riesce a rientrare sui primi. Sul Bosberg, poi, è il primo a provare a riportarsi su Van Aert, ma le energie spese, anche per un ulteriore cambio bici, si fanno sentire e alla fine è costretto a rinunciare all’inseguimento. Nel finale, tuttavia, riesce a trovare ancora qualcosa nel serbatoio e a sprintare per la seconda piazza, concludendo la corsa in quinta posizione.

Matteo Trentin (UAE Team Emirates), 8: Ci prova a poco più di 30 chilometri dall’arrivo, giusto prima dell’attacco di Van Aert, Benoot, Pidcock e Colbrelli, e quindi poi non ne ha per seguirli. Poi però, sul Muur è uno dei più brillanti, e anche sul Bosberg prova a lanciarsi all’inseguimento di Van Aert, pur senza successo. Alla fine, arriva un settimo posto che rappresenta una buona partenza in una campagna delle classiche che il 32enne spera possa essere più fortunata di quella dello scorso anno.

Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen), 8: Il campione olimpico di Rio 2016 decide di correre in modalità risparmio energetico ed è una scelta che paga. Quasi mai nelle prime posizioni del gruppo, il 36enne sfrutta comunque la sua esperienza per prendere i vari muri nella posizione migliore, e alla fine viene sconfitto solo da Colbrelli nello sprint per il secondo posto. Dopo un 2021 nono proprio facile, un risultato che rappresenta un buon viatico in vista della primavera.

Stefan Kung (Groupama-FDJ), 7,5: All’attacco già a 50 chilometri dalla conclusione, l’elvetico riesce a riportarsi sui fuggitivi della prima ora e, nonostante le energie spese, nel finale rimane comunque uno dei corridori più attivi. Attenzione anche a lui per le classiche del Nord.

Oliver Naesen (Ag2r Citroen), 7,5: Come il compagno di squadra Van Avermaet, il belga è alla ricerca del riscatto dopo un paio di stagioni complicate e, come il campione olimpico di Rio 2016, il 31enne non si vede molto nelle prime posizioni del gruppo, a parte un tentativo di attacco (subito stoppato) dopo il Muur. Alla fine, però, per lui arriva comunque un buon quarto posto di buon auspicio per il prosieguo della stagione delle classiche.

Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert), 7,5: Dopo il bel lavoro di Loic Vliegen (7) in precedenza, perso il suo capitano, Kristoff, a 25 chilometri dal traguardo a causa di una caduta, il 34enne ne fa degnamente le veci. Sul Bosberg prova anche ad avvicinarsi a Van Aert, e alla fine arriva una bella top ten che dimostra che il veneto può anche dire la sua in corse importanti.

Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), 7: Nonostante lo si veda a lungo in fondo al gruppo, il britannico, assieme al compagno Jhonatan Narvaez (7), è attento sulla prima accelerazione di Van Aert, a 30 chilometri dal traguardo, ma lo è meno nel secondo tentativo del belga, quello decisivo. Non ancora al 100%, il campione del mondo di ciclocross è comunque autore di una buona prestazione, anche se nel finale, con la vittoria ormai svanita, decide di non lottare per il piazzamento accontentandosi del 18esimo posto.

Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling), 7: Tra le sorprese di giornata, il norvegese è lì davanti con i migliori sul Muur. Chiude poi la corsa al sesto posto, dimostrando una buona attitudine per le gare sul pavé.

Florian Vermeersch (Lotto Soudal), 7: Dopo lo splendido exploit alla Parigi-Roubaix dell’anno scorso prova a ripartire col piede giusto nella corsa di apertura del pavé. La sua azione in contropiede è interessante, confermando la sua grinta e la voglia del team di essere protagonista. Il risultato finale non è quello di ottobre, ma è una buona ripartenza.

Quick-Step Alpha Vinyl, 5: Il lavoro di Iljo Keisse prima, e di uno sfortunato Kasper Asgreen poi, frutta solamente un nono posto con Florian Senechal. Un po’ poco per la squadra che dovrebbe essere il punto di riferimento nelle classiche del Nord.

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