Giro d’Italia 2025, Top/Flop del giorno

La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2025.

  • Carlos Verona (Lidl-Trek): La giornata perfetta di un gregario perfetto. Lo spagnolo, a 32 anni, conquista la seconda vittoria della sua carriera da professionista, nonché la prima in un Grande Giro, con un’azione da manuale. Coglie il momento giusto, si toglie tutti di ruota quando mancano più di 40 km all’arrivo, resiste ai vari tentativi di riprenderlo da parte di chi insegue e poi corona l’azione con un finale in cui dà fondo a tutte le energie ancora in corpo. Il giusto premio per un corridore molto apprezzato, che non manca di rivolgere un pensiero a Giulio Ciccone, sfortunato compagno di squadra costretto al ritiro meno di 24 ore prima.
  • Egan Bernal (Ineos Grenadiers): Giova sempre ricordare che questo corridore ha rischiato, poco più di tre anni fa, di non essere più un corridore. Il suo percorso di recupero ha avuto dell’incredibile e ora, stando anche a quello che dice lui stesso, si diverte parecchio in bicicletta. Lo dà anche a vedere, in verità, scatenando un’azione di alto livello lungo la scalata del Monte Grappa. La voglia di fare non gli manca e una parte del merito va anche a una squadra, la Ineos, forse un po’ confusionaria in alcuni momenti, ma sicuramente battagliera e determinata quantomeno a provarci.
  • Derek Gee (Israel-Premier Tech): Una settimana fa il canadese era nella parte inferiore di questa rubrica, dove si sollevava qualche dubbio sul suo effettivo rendimento in chiave classifica. A dimostrazione di come le cose possano cambiare in fretta, nel ciclismo e nella vita, ora sembra uno dei più brillanti in gruppo, tanto da essere risalito al quinto posto della generale. L’idea-podio non è poi così peregrina, considerata una condizione che pare crescere di tappa in tappa: ora lo attendono però le montagne più alte, che sono un banco di prova sempre esigente, per tutti.
  • Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe): Evidentemente, non sta bene. Se questo sia il risultato delle varie cadute accusate nei giorni scorsi lo diranno i medici della squadra nelle prossime ore. Il dato di fatto, alla fine della seconda settimana, è che il grande favorito di questo Giro è decimo in classifica generale, a quasi quattro minuti dall’attuale Maglia Rosa. A questo punto, servirebbe un miracolo (o un super Pellizzari…) per cambiare il bilancio della spedizione, sua e della squadra, da qui alla fine della corsa.
  • Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team): Fare classifica o non fare classifica? Questo dubbio sta pendendo sulle possibilità dell’inglese già da qualche stagione e anche il cambio di colori non lo ha sciolto. Perde altro terreno, scivola lontano dalla Top 10 e sarà ora costretto a qualche clamorosa impresa per centrare l’obiettivo-tappa, dato che le altimetrie dell’ultima settimana non sembrano proprio adattissime alle sue caratteristiche.
  • Chris Harper (Team Jayco AlUla): Le sue ambizioni non erano a livello di quelle dei due sopracitati, ma anche lui ha fatto rotta su questo giro pensando a curare le classifica, almeno in termini di piazzamenti. Oggi, però, paga 12 minuti all’arrivo e vede peggiorare nettamente la sua posizione in graduatoria. La speranza per lui è quella di recuperare al meglio e di provare a chiudere in crescendo, sulle grandi salite che attendono lui e i colleghi.

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