Tokyo 2020, Davide Cassani dopo la ricognizione completa: “Impressionante il caldo, solo ultimo km pianeggiante”

Continuano sensazioni e impressioni dalla spedizione azzurra a Tokyo 2020. In questi primi giorni, anche per smaltire il jet-lag, la nazionale sta svolgendo soprattutto sgambate e ricognizioni sul percorso, senza forzare, ma iniziando ad approcciarsi ai 234 chilometri che dovranno poi affrontare sabato 24 luglio. Un lavoro importante anche per acclimatarsi visto il grande caldo, ulteriore fattore al quale bisogna preparare il proprio corpo. Guidati da Davide Cassani, i convocati per la prova su strada hanno ormai visionato l’intero percorso, dopo che nella giornata di ieri avevano iniziato percorrendo il finale.

“Impressionante il caldo, in salita non si respira e la sudorazione è esagerata – aggiunge Cassani, che posta un video girato con i suoi ragazzi portandoci prima nell’hotel del team per poi farceli ritrovare con le loro sensazioni a fine ricognizione – Basta ascoltare cosa dicono Nibali e Caruso (parlano di bagno turco, ndr) in cima a Mikuni Pass, la salita più dura (arriva al 18%) della corsa. Ora hanno visto tutto il percorso, arrivo compreso. Hanno fatto un paio di giri dell’autodromo e pure lo strappo al 10% che porta all’ingresso dei box, a quel punto mancheranno 4 km, il primo in discesa, gli ultimi in leggera salita (5%) che portano ai 1000 metri finali. Solo quell’ultimo km sarà pianeggiante”.

Le condizioni meteo saranno dunque fattore chiave di una corsa che “se dovesse esserci questo caldo sarà ad eliminazione”. Per il momento tuttavia “le previsioni dicono che ci sarà pioggia”, quindi bisognerà attendere ancora per sapere cosa aspettarsi, con evidentemente una differenza importante da tanti punti di vista, sia nella preparazione prima della partenza, che poi nella gestione stessa della corsa. “Vedremo”, aggiunge serafico il cittì, che ha voluto anche sottolineare il grande lavoro dei meccanici e dello staff al fianco degli azzurri.

“È Mauro Adobati a controllare la bicicletta di Vincenzi Nibali – scrive il commissario tecnico della nostra nazionale di ciclismo – Loro, Mauro e Giuseppe Archetti, sanno tutto delle biciclette dei nostri corridori. Hanno tutte le misure, al millimetro, lavorano dalle 7 di mattina alle 7 di sera ma soprattutto riescono sempre ad accontentare i ragazzi. Questa mattina Vincenzo ha voluto abbassare la punta della sella di 1 millimetro. Caruso ha chiesto una moltiplica con un dente in meno e pure le ruote voleva quelle della bicicletta di scorta. Sono giorni importanti questi perché solo con la visione del percorso i corridori decidono quali materiali scegliere. Tutti hanno 3 o 4 biciclette, 3 paia di ruote supplementari, gomme di ogni tipo e naturalmente una gamma infinita di pignoni e moltipliche..

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