Gand-Wevelgem 2021, Wout Van Aert batte gli italiani: 2° Nizzolo, 3° Trentin, 4° Colbrelli

Wout Van Aert conquista la Gand – Wevelgem 2021. Perfettamente scortato sino alla fine da Nathan Van Hooydonck, il leader della Jumbo – Visma regola allo sprint un gruppettino di attaccanti che era partito dalla lunga distanza, poi selezionatosi in maniera definitiva a 40 chilometri dalla conclusione. A farne parte anche Giacomo Nizzolo, Matteo Trentin e Sonny Colbrelli, che in quest’ordine chiudono una ottima prova alle spalle del fenomeno belga. Assieme a loro anche Michael Matthews, Stefan Kung e Van Hooydonck, la cui presenza si è rivelata fondamentale per staccare Sam Bennett entrando nei 20 chilometri finali.

Subito dopo la partenza riescono ad andare via in quattro: Stefan Rutsch e Stefan Bisseger (EF Education-Nippo), Laurenz Rex (Bingoal WB) e Cristopher Noppe (Arkéa-Samsic), raggiunti quasi immediatamente anche da Yegveny Fedorov (Astana-PremierTech). Il gruppo sembra lasciare fare, ma Noppe decide comunque di rialzarsi lasciando un quartetto al comando. I quattro in testa riescono a raggiungere un vantaggio massimo di 9’30”, che inizia a scendere lentamente quando la corsa si sposta verso la costa e il vento cambia direzione. La situazione di gruppo compatto dura poco visto che la Ineos Grenadiers approfitta del vento per creare un primo ventaglio comprendente soltanto 21 corridori, che portano il distacco dai battistrada a soli 4’30”, mentre il resto del gruppo è una trentina di secondi più indietro.

A 170 chilometri dal traguardo quindi Jack Bauer (BEX), Sam Bennett (DQT), Sven Erik Bystrøm (UAD), Sonny Colbrelli (TBV), Jasper De Buyst (LTS), Timothy Dupont (BWB), Imanol Erviti (MOV), Michał Gołaś (IGD), Stefan Küng (GFC), Jérémy Lecroq (BBK), Cyril Lemoine (BBK), Luís Mas (MOV), Michael Matthews (BEX), Luka Mezgec (BEX), Giacomo Nizzolo (TQA), Robert Stannard (BEX), Jasha Sütterlin (DSM), Matteo Trentin (UAD), Wout Van Aert (TJV), Nathan Van Hooydonck (TJV) e Danny Van Poppel (IWG) si sganciano dal gruppo principale all’inseguimento dei quattro fuggitivi che, complice un fortissimo vento ora a favore dei 21, rapidamente vedono crollare il proprio vantaggio fino ad essere ripresi a 155 chilometri dal traguardo. L’unico ad alzare bandiera bianca è il giovane Rex, per cui il ritmo si è fatto troppo elevato, ma che riesce a rientrare con caparbietà insieme agli inseguitori.

Il plotone nel frattempo riesce a recuperare molti dei corridori che nel frattempo si erano staccati, incominciando un inseguimento più organizzato, riportandosi sotto da due minuti e mezzo di ritardo fino a circa uno e mezzo. Soltanto tre squadre però si prendono la responsabilità di inseguire: Groupama-FDJ, Alpecin-Fenix ​​e AG2R-Citroën, tutte rimaste fuori dalla fuga, che tuttavia non riescono a dare un impulso decisivo all’inseguimento soprattutto a causa di un ritmo molto alto che lo assottiglia progressivamente.

Quando siamo alla vigilia delle prime difficoltà di giornata anche il gruppo di testa comincia a sentire la fatica, anche perché alle loro spalle gli inseguitori non mollano, con la Deceuninck-Quick-Step che accelera a cavallo dei 100 chilometri dal traguardo nononstante Sam Bennett nel gruppo dei 25 al comando. La fatica accumulata però è già molta e così la loro azione dura pochi chilometri, facendo fare un vero proprio elastico a questo primo gruppo di inseguitori, ridotto ormai a una cinquantina di unità in questa fase. Dopo il Baneberg, provano ad allungare ancora i Deceuninck con Davide Ballerini e Zdenek Stybar che si portano via Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix) e Luke Durbridge (Team BikeExchange). Sul Kemmelberg De Buyst è vittima di un problema fisico che lo costringe a farsi riprendere (per ritirarsi poco dopo) dagli inseguitori, che perdono nel frattempo Ballerini ma recuperano Yves Lampaert, Soren Kragh Andersen, Oliver Naesen e Gianni Vermeersch.

Mentre davanti restano in 22, i sette corridori alle loro spalle non riescono tuttavia a colmare un gap che resta illusoriamente basso per qualche chilometro, prima di cominciare a dilatarsi in maniera decisiva. I venti secondi diventano così trenta, poi quaranta, cinquanta e sessanta, fino a che il tentativo si esaurisce per essere ripreso da un gruppo che si sta rimpolpando, composto da una trentina di corridori. Tuttavia non si riesce a trovare organizzazione, concedendo così agli attaccanti di conservare un margine importante.

Al passaggio successivo sul Kemmelberg sono Van Aert e Van Hooydonck a forzare l’andatura per fare selezione. L’accelerazione è brutale, ma con loro restano i vari Bennett, Colbrelli, Matthews, Nizzolo, Trentin, ovvero i corridori che fanno più paura in vista di uno sprint, oltre ad un pimpante Kung. Gli altri restano invece nel mezzo per qualche chilometro, ma dopo aver inizialmente contenuto il distacco, si devono arrendere per essere ripresi da un gruppo dal quale Lampaert prova una nuova accelerazione con Vermeersch, ma anche stavolta senza riuscire a colmare il gap dalla testa della corsa, finendo così per rialzarsi dopo aver raccolto strada facendo gran parte degli ex fuggitivi.

Sull’ultimo passaggio del Kemmelberg, questa volta dall’Ossario, arriva l’ultimo tentativo di fare la differenza, ma il forcing di Matteo Trentin non basta e l’attesa accelerazione di Wout Van Aert non arriva. Sam Bennett perde qualche metro, ma riesce a rientrare già nel primo tratto di discesa, imitato poco dopo da Van Hooydonck, che era stato l’unico a perdere realmente contatto. Intanto, il gruppo va a riprendere gli altri ex fuggitivi, cercando di organizzarsi per un disperato tentativo di rimonta.

Davanti restano così in nove, con il solo Wout Van Aert a conservare un compagno, che si rivela fondamentale. Non solo per dare un contributo importante nel dare cambi più convinti rispetto al suo capitano, ma soprattutto è una perfetta mossa tattica del Team Jumbo-Visma a far saltare definitivamente un sofferente Bennett. Quando Van Aert si sposta dalla ruota del compagno, creando un buco, Kung è costretto ad accelerare per chiudere, creando una improvvisa accelerazione che vede Bennett e Van Poppel perdere contatto a 17 chilometri dalla conclusione.

Alle loro spalle è invece Anthony Turgis (Total Direct Energie) a guadagnare qualche metro rispetto ad un gruppetto composto anche da Yves Lampaert, Zdenek Stybar (Deceuninck-QuickStep), Greg Van Avermaet e Oliver Naesen (Ag2r Citroen Team), Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix) e Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers). Il francese inizialmente recupera terreno, ma poi la sua azione perde vigore, malgrado riesca velocemente a rientrare sui due ex fuggitivi, prima di essere raggiunto da Van Baarle. I due riusciranno poi ad anticipare il resto degli inseguitori, ma per la vittoria è ormai troppo tardi, con i sette uomini di testa che trovano la giusta collaborazione praticamente sino alla fine.

Unica eccezione è una prevedibile e mal organizzata stoccata di Stefan Kung, l’unico che allo sprint in questo gruppetto parte battuto. Il suo scatto entrando nei due chilometri conclusivi è tuttavia subito rintuzzato da Nizzolo e Van Hooydonck, consapevoli di quello che stava per succedere. A quel punto il belga si prende in carico il ritmo, a favore del suo capitano, e rimane in testa sino ai 300 metri conclusivi, quando è nuovamente Kung a provare qualcosa. Il campione svizzero tuttavia non fa altro che lanciare Van Aert, che si impone nettamente resistendo al rientro di Nizzolo, Trentin e Colbrelli.

Risultato Gand – Wevelgem 2021

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