Coppa Bernocchi 2023, Wout Van Aert regola Vincenzo Albanese e Andrea Bagioli allo sprint!

Wout Van Aert conquista da favorito la Coppa Bernocchi 2023. Il corridore della Jumbo-Visma si è imposto allo sprint su un drappello di nove corridori selezionatosi lungo l’ultima scalata del Piccolo Stelvio, a più di 33 chilometri dal traguardo di Legnano. A salire sul podio alle spalle del belga sono Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa) e Andrea Bagioli (Soudal-QuickStep), rispettivamente secondo e terzo, che hanno tentato senza successo di rimontare il vicecampione del mondo ed europeo, partito a 150 metri dall’arrivo. Nella top-10 di giornata chiudono anche altri due azzurri, Fausto Masnada (Soudal-QuickStep), quinto, e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), settimo, oltre a Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) Tiesj Benoot e Jan Tratnik (Jumbo-Visma), ovvero gli altri componenti del drappello che è andato a giocarsi la vittoria.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

In un clima mite, adombrato forse solamente dalle incertezze legate alla fusione Jumbo-Soudal che fanno borbottare in gruppo, la corsa parte subito veloce, ma l’intensità dura il tempo di uno scatto. Basta infatti sostanzialmente la prima accelerazione per portare via la fuga di giornata, composta da Michael Belleri (Biesse Carrera), Alessio Cialone (TotalEnergies), Floris De Tier (Bingoal WB), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Andrea Piras (Beltrami TSA – Tre Colli), Jeferson Ruiz (GW Shimano – Sidermec) e Lawrence Warbasse (AG2R Citroën Team). A loro prova ad unirsi Charlie Quarterman (Team corratec – Selle Italia), che proprio ieri ha annunciato che questa sarà la sua ultima settimana da professionista, ma il britannico perde l’attimo e non riesce più a rientrare. Si fa così qualche chilometro nel mezzo, ma il gap iniziale di venti secondi con cui parte cresce a dismisura e deve arrendersi.

Viene quindi ripreso dal gruppo dopo venti chilometri, con il ritardo che continua ad aumentare visto che la Jumbo-Visma, a cui tutti guardano, non ha fretta. All’imbocco del circuito di Valle Olona, poco dopo una prima ora di corsa in cui comunque vengono percorsi 45,3 chilometri, il gap tocca così il suo massimo di 6’17”. Già all’approccio della prima scalata del Piccolo Stelvio il ritmo tuttavia cambia e i fuggitivi perdono già una trentina di secondi prima di iniziare a salire, concedendone altrettanti nel corso dell’ascesa.

A fine del primo giro il margine sale nuovamente a 5’18”, ma la tattica della compagine neerlandese si chiarisce ulteriormente nel corso della seconda ascesa, in vista della quale si è già staccato Piras, lasciando sei uomini al comando. Il gruppo infatti viene notevolmente allungato dal forcing degli uomini di Wout Van Aert, cominciando una selezione da dietro che vuole affaticare le ruote veloci. In cima il gap è dunque ora di 4’10” e poco dopo Piras viene ripreso dall’azione ancora decisa della squadra giallo-nera.

Nel corso del terzo giro il ritmo resta costante e al GPM il vantaggio dei sei uomini di testa è di 3’38”, ma intanto si registrano anche i primi scatti, con Mauro Schmid (Soudal-QuickStep) che prova a tastare la reazione dei rivali, immediata, senza concedere alcuno spazio al corridore elvetico. La formazione belga si conferma aggressiva anche nel corso della tornata successiva, muovendosi compatta fino a spezzare il gruppo, che scollina con un ritardo di due minuti. Nella discesa si formano tre tronconi, ma il ritmo cala tornando all’imbocco del circuito, permettendo agli attardati di rientrare.

Entrati nel quinto giro arriva l’UAE Team Emirates in testa e il ritardo, che era risalito a 2’17”, torna subito a scendere. Nel corso della salita la Jumbo-Visma torna davanti, andando a riprendere Ruiz che nel frattempo davanti aveva perso terreno, ma non si registrano altri scatti. Il gruppo, ridotto ma compatto, entra così nel penultimo giro con un ritardo di 1’27”, che scende a 37″ al termine della penultima scalata del Piccolo Stelvio, durante la quale anche Cialone e Belleri perdono contatto dalla testa della corsa e vengono riassorbiti da un plotone condotto sempre dalla compagine giallo-nera.

L’avvicinamento all’ultimo passaggio sul GPM vede però portarsi davanti anche Alpecin-Deceuninck e Soudal-QuickStep, il cui forcing, portato da Dries Devenyns, allunga decisamente il gruppo, che in un paio di occasioni si spezza in diversi tronconi prima di ricompattarsi, e permette di andare a riprendere anche gli ultimi tre battistrada ai -38 dalla conclusione. Il forcing prosegue anche lungo la salita ma grazie a Jan Tratnik (Jumbo-Visma), e il plotone si spezza nuovamente attorno alla decima posizione: davanti restano quindi Julian Alaphilippe, Andrea Bagioli e Fausto Masnada (Soudal-QuickStep), Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Cristian Scaroni (Astana Qazaqstan), Tiesj Benoot, Wout Van Aert e Jan Tratnik (Jumbo-Visma).

Questi dieci scollinano con un margine di 20″ su un secondo drappello di circa 20 unità e 13″ su Andrea Vendrame (Ag2r Citroen), che prova disperatamente a rientrare davanti nel tratto seguente, lungo il quale Oldani perde contatto dal gruppetto di testa. Sia lui che Vendrame vengono quindi riassorbiti dai primi inseguitori, che riescono a riavvicinarsi e ad arrivare a una dozzina di secondi dai nove al comando prima di iniziare a perdere terreno una volta superato il breve strappo in uscita dal circuito. Dandosi cambi regolari, con soprattutto Masnada e Alaphilippe a lavorare per Bagioli e Tratnik e Benoot per Van Aert, i battistrada tornano così a guadagnare entrando negli ultimi 20 chilometri di gara, e ai -15 il gap è ormai superiore al mezzo minuto.

Dietro non riescono più a riorganizzarsi e vedono allontanarsi sempre più la testa della corsa, che entra negli ultimi 5000 metri con un margine superiore al minuto. A quel punto, Benoot prova un primo allungo, subito stoppato da Bagioli. Alaphilippe, invece, ci prova a poco meno di due chilometri dal traguardo, ma anche a lui non viene lasciato spazio, con Tratnik a fare il grosso del lavoro per mantenere alta l’andatura ed evitare altri scatti. Quando lo sloveno si sposta, passa davanti Benoot, che prosegue fino a circa 150 metri dal traguardo, quando Van Aert inizia la volata. Alle sue spalle, Albanese e Bagioli (che poco prima si erano disputati la ruota del belga) provano a rimontare ma non possono nulla contro la potenza del 29enne, che centra così la sua quinta vittoria stagionale.

Risultato Coppa Bernocchi 2023

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