Presentazione Squadre 2023: Movistar

Col 2023 si apre una nuova era per la Movistar. Questa sarà la prima stagione senza Alejandro Valverde, uomo simbolo del team nell’ultimo decennio, e la formazione di Eusebio Unzué proverà a ottenere buoni risultati cercando anche nuove strade. Il focus principale continuerà ad essere puntato, come da tradizione, sui GT, augurandosi che Enric Mas sia quello visto nella seconda metà di 2022, ma la formazione iberica continua il suo progetto di provare a fare bene anche nelle corse di un giorno più impegnative, continuando ad inserire in organico corridori funzionali per questo obiettivo.

Gli uomini più attesi

Molto, se non tutto, delle fortune della formazione di Unzué dipenderà da Enric Mas, ormai definitivamente leader unico. Lo spagnolo è atteso a confermare quanto fatto vedere nella seconda parte di 2022, quando, dopo il ritiro dal Tour de France, è sembrato essersi definitivamente sbloccato, lottando alla Vuelta con Remco Evenepoel, riuscendo a battere Tadej Pogacar al Giro dell’Emilia e a battagliare con quest’ultimo a Il Lombardia. Anche quest’anno la sua stagione sarà incentrata su Tour de France e Vuelta a España, ma è sulle strade francesi che ci si aspetta il definitivo salto di qualità.

Nelle corse a tappe saranno sicuramente impegnati Antonio Pedrero, anche lo scorso anno in evidenza sulle strade del Giro d’Italia, i due colombiani Ivan Sosa e Einer Rubio, col primo che potrebbe diventare un’alternativa importante a Mas, mentre il secondo è atteso da un’ulteriore crescita dopo la top10 al Giro di Romandia, e Sergio Samitier, chiamato, invece, a riscattare un 2022 decisamente sottotono.  Mentre porteranno la loro grande esperienza sia Gorka Izagirre che Carlos Verona, entrambi in grado di cogliere successi parziali nei GT e qualche buon piazzamento nelle brevi corse a tappe, oltre a garantire tanto lavoro per la squadra.

La grande novità di quest’anno è rappresentata dall’ingaggio di Fernando Gaviria. Il colombiano, reduce da quattro stagioni non certo brillanti con la UAE Team Emirates, arriva in una squadra che tradizionalmente si è sempre concentrata più sugli scalatori a discapito dei velocisti. Se riuscirà a ritrovarsi, potrebbe vestire i panni di secondo capitano del team, aprendo nuovi orizzonti all’interno del team spagnolo. In ottica volate si punta molto anche sul promettente tedesco Max Kanter, autore di buoni piazzamenti anche in alcune semiclassiche e alla caccia del suo primo successo.

Il team si aspetta di cogliere buoni risultati anche nelle classiche, dove può schierare diversi corridori promettenti, che nel 2022 hanno reso sotto le aspettative. Ivan Garcia Cortina, comunque, ha chiuso l’anno in crescendo, imponendosi al Gran Piemonte e ottenendo una serie di buoni piazzamenti. La squadra si aspetta quindi la sua definitiva consacrazione, soprattutto sulle pietre, così come punta molto su Alex Aranburu, che nella scorsa stagione non si è ripetuto sui livelli-Astana ma che rimane un corridore affidabile e veloce, importante quindi anche per la sua capacità di portare punti in chiave classifiche UCI. Da seguire con attenzione sarà Oier Lazkano, che si è dimostrato corridore solido, sia in linea che a cronometro, e che ha anche l’eta dalla sua parte (23 anni).

Nella mischia delle Classiche proveranno a gettarsi anche lo svizzero Johan Jacobs e il danese Mathias Norsgaard, corridori che fanno della solidità il loro punto di forza. Stessa caratteristica anche per Imanol Erviti, che va per i 40 anni e che rimane una delle carte più affidabili di casa Movistar per le corse che si snodano su tratti di pavé.  L’esperienza è dalla parte pure di José Joaquin Rojas, che da tempo ha dimostrato di non avere più ambizioni personali, ma di essere atleta in grado di risultare molto prezioso per i vari capitani di giornata.

La squadra iberica ha poi a disposizione una batteria di corridori che possono vantare ambizioni di alto livello in chiave successi di giornata, magari da cogliere in un Grande Giro. Uno di questi è lo statunitense Matteo Jorgenson, che arriva da un Tour de France 2022 in cui è stato spesso all’attacco e che, a 23 anni compiuti, potrebbe sbocciare definitivamente se riuscirà a finalizzare qualcuno dei suoi tanti attacchi. Lo scorso anno ha dimostrato anche di riuscire a tenere in classifica generale nelle brevi corse a tappe (in top15 sia alla Parigi-Nizza che al Delfinato). Dalla EF è inoltre arrivato il portoghese Ruben Guerreiro, altro corridore che non ha paura di prendere vento trascorrendo giornate in fuga e andando magari a caccia di traguardi parziali. Discorso simile per Gonzalo Serrano, più adatto a percorsi non eccessivamente “pendenti” e spesso capace di ritagliarsi il suo spazio, come fatto nel 2022, quando ha vinto la generale di un Tour of Britain chiusosi però in anticipo rispetto al programma originario.

Ci si attende qualcosa in più, sul piano della regolarità da Gregor Mühlberger. L’austriaco è corridore che ha dimostrato di saper andare forte in salita, ma nelle due stagioni trascorse finora alla Movistar non è riuscito a lasciare il segno in prima persona, pur restando prezioso il suo lavoro per i capitani. Possibile che venga affiancato a Enric Mas nei GT, in modo da poter garantire quel supporto richiesto anche a gregari come Lluis Mas e Jorge Arcas, mentre Oscar Rodriguez ha le capacità di farsi rispettare in salita anche sul piano individuale, come dimostrano i buoni piazzamenti nelle ultime due stagioni (anche se il picco della vittoria a La Camperona, alla Vuelta 2018, non è più stato toccato). Dal canto suo, invece, Nelson Oliveira proverà a raccogliere piazzamenti di spessore nelle cronometro, oltre a rimanere una risorsa da spendere nell’economia di squadra durante le corse a tappe.

Le giovani promesse

L’unico neo professionista è lo spagnolo Ivan Romeo, un classe 2003 che sbarca nel WorldTour dopo un’unica stagione trascorsa con la maglia della Hagens Berman Axeon. Romeo è uno specialista delle cronometro e punta a crescere tantissimo in questo settore, pur sapendo che dovrà misurarsi con campioni già affermati e decisamente “voraci” quando si tratta di prove contro il tempo.

In chiave futura, l’organico della squadra spagnola, presenta solo altri due nati nel XXI secolo, il portoricano Abner Gonzalez e il brasiliano Vinicius Rangel Costa. Entrambi hanno già esperienze al massimo livello alle spalle e non sono finora, riusciti a ottenere granché nelle loro carriere, anche se entrambi entrano nella stagione 2023 da campioni nazionali dei rispettivi paesi per quel che riguarda le prove in linea. È un ’99, ma Juri Hollmann rimane nel campo delle promesse: chissà che non sia l’anno buono per lasciare il segno, dopo tre stagioni passate principalmente nell’anonimato.

Organico Movistar 2023

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PUR
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GER
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DEN
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