Presentazione Squadre 2021: Cofidis
La Cofidis sarà chiamata al riscatto nella stagione che sta per iniziare. La formazione francese non è riuscita nel suo primo anno nel WorldTour ad ottenere i risultati attesi, complice anche l’annata difficile per alcuni dei suoi uomini più rappresentativi. Il CicloMercato non ha portato grandi novità, a parte qualche uomo di esperienza che potrà sicuramente essere utile in appoggio ai capitani. La squadra di Cedric Vasseur punterà soprattutto sulla voglia di riscatto di Elia Viviani per conquistare quei successi mancati nel 2020 e sugli ulteriori progressi attesi, al netto della sfortuna, da Guillaume Martin per fare bene nelle corse a tappe.
GLI UOMINI PIÙ ATTESI
Atteso al riscatto dopo una stagione negativa, Elia Viviani vorrà dimostrare che il 2020 è stata solo una parentesi sfortunata in una carriera piena di successi. Il veronese punterà a riprendere il filo con la vittoria fin dalle prime corse del nuovo anno che gli serviranno per arrivare in piena forma a quello che è uno dei suoi obiettivi dichiarati da qualche stagione: la Milano – Sanremo. Il velocista azzurro per tornare ai suoi livelli avrà bisogno dei suoi uomini di fiducia al proprio fianco, a cominciare da Fabio Sabatini, lasciato fuori nel 2020 sia dal Tour che dal Giro da parte della dirigenza del team. Nel treno di Viviani ci sarà anche Simone Consonni che, per quanto di buono fatto vedere nella scorsa stagione, avrà sicuramente modo (e merito) di ritagliarsi qualche spazio in più per togliersi anche delle soddisfazioni in prima persona, specialmente quando le volate saranno più ristrette.
Per dare ulteriore supporto al velocista veronese, inoltre, ci saranno anche due volti nuovi: il passista elvetico Tom Bohli che si metterà al servizio della squadra in pianura e il velocista polacco Szymon Sajnok, che potrebbe a sua volta avere qualche occasione in alcune corse vista la buona crescita evidenziata lo scorso anno. Sempre per quanto riguarda le ruote veloci anche Christophe Laporte è chiamato a riscattare l’ultima annata decisamente sottotono. Il transalpino, capace di essere più di un velocista viste le sue caratteristiche, sarà inoltre un uomo importante anche in alcune corse di un giorno, specialmente al Nord, nelle quali spesso in passato si è messo in mostra grazie anche alle sue doti da passista e la capacità di reggere bene gli strappi. Per rinforzare il reparto classiche, che comunque non appare tra i più competitivi in circolazione, sono arrivati anche il belga Jelle Wallays, corridore capace di offrire un contributo importante alla squadra su più terreni, ma anche di muoversi in prima persona quando ne ha l’occasione, e il lussemburghese Jempy Drucker, che oltre ad avere la possibilità di giocarsi le sue carte in prima persona sulle strade del Nord, dovrebbe poi mettere la sua esperienza al servizio dei capitani. Discorso simile per un corridore come Kenneth Vanbilsen, che potrebbe avere spazio di manovra in alcune corse del calendario minore per poi sacrificarsi ai capitani nelle corse maggiori.
In chiave corse a tappe il leader sarà senza dubbio Guillaume Martin. Il transalpino ha mostrato le sue qualità anche nella sua prima stagione in un team WorldTour e sarà lui l’uomo di classifica, soprattutto al Tour de France, dove nel 2020 durante le prime due settimane aveva fatto sognare i tifosi francesi prima di una caduta che ne ha compromesso il rendimento. Per centrare un risultato prestigioso, che sembra alla sua portata, gli manca ancora quel piccolo step che Cedric Vasseur si augura possa compiere già quest’anno dal momento che la Grande Boucle rappresenta l’obiettivo numero uno per la sua squadra. A supportarlo, specialmente in salita, ci saranno lo spagnolo Jesus Herrada, più volte anche all’attacco in prima persona quando ne ha la possibilità, il grintoso Nicolas Edet e due nuovi acquisti: l’esperto e duttile Simon Geschke e Ruben Fernandez, promettente talento spagnolo mai realmente sbocciato, ma che se dovesse trovare il livello sperato potrebbe essere una arma in più. Tutti corridori che, oltre al lavoro per la squadra, non hanno certo timore a lanciarsi in fughe da lontano per giocarsi in prima persona le possibilità di successo.
Ulteriori segnali di crescita sono attesi da due promettenti corridori che si sono messi in luce già nel 2020, nonostante le difficoltà della scorsa stagione: sia Piet Allegaert che Attilio Viviani hanno infatti mostrato interessanti qualità sia nelle corse di un giorno che negli arrivi più mossi e nella nuova stagione potranno cogliere le occasioni a loro disposizioni per fare ulteriore esperienza e ottenere buoni risultati che sembrano alla loro portata. Esperienza che non manca, invece, a corridori come Natnael Berhane, José Herrada, Pierre-Luc Périchon e Anthony Perez il cui ruolo sarà soprattutto a disposizione dei compagni di squadra ma che non è escluso che in alcune corse, soprattutto in quelle di non primissimo livello, possano avere più libertà. Infine è atteso dal riscatto l’australiano Nathan Haas dopo due stagioni ben al di sotto dei suoi livelli del passato. Come cacciatore di tappe o nelle classiche mediamente mosse, può essere un corridore in grado di togliersi soddisfazioni importanti e offrire al team risultati di spessore.
LE GIOVANI PROMESSE
Tra i giovani c’è curiosità per vedere come se la caverà tra i grandi il portoghese Andre Carvalho, corridore da classiche che si è messo in luce sia alla Liegi-Bastogne-Liegi U23 che alla Parigi-Roubaix della stessa categoria con il quinto posto ottenuto in entrambe le corse nel 2019. Corridore piuttosto completo, visto l’organico del team potrebbe avere la possibilità di esprimersi già in prima persona in qualche occasione. I due transalpini Thomas Champion, autore di un solido 2020 con piazzamenti di spessore nelle poche occasionia sua disposizione, e il già più esperto ma ancora emergente Rémy Rochas metteranno le proprie qualità di scalatori al servizio di Guillaume Martin.
Le tanti corse cancellate nel 2020 non ha aiutato la crescita di altri due talenti come l’iberico Fernando Barceló e il francese Eddy Finé dai quali ci si attende che possano mostrare le loro qualità in più circostanze rispetto all’ultima sfortunata stagione. Qualità che ha fatto intravedere già lo scorso anno lo sprinter classe 1995 Emmanuel Morin messosi in luce alla Tropicale Amissa Bongo dove ha conquistato il terzo posto finale e, soprattutto, alla Vuelta a España con alcuni buoni piazzamenti tra cui il sesto posto nella frazione conclusiva di Madrid.
LA SQUADRA
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