Analisi Percorso Vuelta a España 2023: tantissima salita, cime mitiche, due cronometro e un’esplosiva resa dei conti

La Vuelta a España 2023 si annuncia, come da tradizione, con pochissimi momenti per respirare. Il percorso dell’ultimo Grande giro della stagione è stato disegnato infatti con tantissime salite, diverse giornate ricche di insidie e una serie di arrivi che potranno fare una continua differenza. Inoltre, a condire i 3157,5 chilometri che compongono l’intero percorso, ci sono anche una cronosquadre, che aprirà le danze, e una cronometro individuale, che sarà sicuramente un fattore nei discorsi relativi alla classifica generale. Non mancheranno, però, le opportunità riservate ai velocisti, che saranno comunque numericamente, almeno sulla carta, inferiori rispetto a quanto visto al Giro d’Italia e al Tour de France di quest’anno.

Percorso Vuelta a España 2023

Esattamente come un anno fa l’ultimo Grande Giro della stagione si aprirà con una cronosquadre che potrebbe far registrare subito alcuni distacchi tra gli uomini di classifica. La prova si svilupperà interamente sulle strade di Barcellona e andrà a toccare alcuni dei luoghi simbolo della città come la Sagrada Familia; nei 14,8 chilometri previsti ci saranno molte curve a 90°, ma anche tanti rettilinei dove spingere lunghi rapporti. La capitale catalana ospiterà anche l’arrivo della seconda frazione che comincerà 181,8 chilometri prima da Mataró. I corridori pedaleranno subito in salita con il Coll de Sant Bartomeu (6,6 km al 4,5%) per poi dirigersi verso le colline catalane dove scaleranno anche il Coll d’Estenalles (12,1 km al 3,9%). Fatte un alto paio di salitelle poi il gruppo si dirigerà verso Barcellona dove dovrà affrontare l’ascesa del Castell de Montjuic (0,9 km al 9,4%): dalla vetta al traguardo mancheranno meno di quattro chilometri.

Nella terza giornata di corsa andrà in scena, invece, il primo scontro diretto tra i big della classifica generale con i 158,5 chilometri della Súria – Arinsal. Andorra. Dopo una prima parte di corsa movimentata, i corridori dovranno affrontare un lungo falso piano in salita che li porterà dentro il territorio del Principato di Andorra. Dopo il passaggio dalla capitale Andorra La Vella (dove è posto il traguardo volante) la strada comincerà a salire verso il Coll d’Ordino (17,3 km al 7,7%), salita che sarà seguita da una quindicina di chilometri di discesa. Neanche il tempo di rifiatare, che le ruote torneranno subito a puntare verso l’alto per gli 8,3 chilometri al 7,7% (ma con punte al 13%) che condurranno al traguardo.

La quarta giornata riporterà i corridori in Spagna con una frazione che dalle montagne tornerà verso il mare. L’arrivo sarà posto, infatti, a Tarragona 184,6 chilometri dopo il via da Andorra la Vella. La tappa sarà quasi tutta pianeggiante, ma negli ultimi 60 chilometri andranno affrontati l’Alto de Belltall (9,3 km al 3,7%) e il Coll de Lilla (5,2 km al 4,9%) prima degli ultimi chilometri che tenderanno a scendere verso la costa. Percorso simile anche per la Morella – Burriana di 186,2 chilometri del giorno successivo: anche in questo caso il gruppo si muoverà dalle colline puntando verso il mare dopo aver affrontato diverse asperità, anche se l’unico GPM di giornata sarà il Collado de la Ibola (11,4 km al 3,9%).

Gli scalatori torneranno protagonisti, invece, il giorno dopo con la La Vall d’Uixó – Pico del Buitre. Observatorio Astrofisico de Javalambre. I 183,1 chilometri previsti saranno ricchi di salite più o meno lunghe tra le quali figurano anche i due GPM del Puerto de Arenissal (5,8 km al 4,7%) e dell’Alto Fuente de Rubielos (6,1 km al 6,2%), ma l’attenzione sarà tutta per la salita finale che nel 2019 vide la vittoria di Angel Madrazo: 10,9 chilometri all’8%, ma con gli ultimi 5 chilometri in cui la pendenza non scenderà mai sotto il 10%. Arrivati oramai alla settimana tappa ci sarà finalmente la prima occasione certa per velocisti: gli ultimi 75 dei 200,8 chilometri della Utiel – Oliva, infatti, si svilupperanno tutti sulla costa Valenciana.

Decisamente più impegnativa, invece, l’ottava frazione. Dopo la partenza da Denia, ancora una volta sul mare, e una ventina di chilometri pianeggianti, infatti, il gruppo inizierà a salire verso l’Alto de Vall d’Ebo (7,9 km al 5,7%). Da qui in poi il percorso sarà tutto un susseguirsi di salite più o meno lunghe, con anche il Puerto de Tollos (4,2 km al 5,6%), il Puerto de Benifallim (9,5 km al 4,9%) e il Puerto de la Carrasqueta (10,9 km al 4,6%). La più temuta sarà, però, l’ultima, quella di Xorret de Catí: 3,9 km all’11,4% con punte massime che superano anche il 22%; dalla cima all’arrivo mancheranno poco più di 3 chilometri quasi tutti di discesa prima del traguardo. Prima del giorno di riposo poi il gruppo dovrà affrontare anche i 184,5 chilometri della Cartagena – Collado de la Cruz de Caravaca: in programma il Puerto Casas de la Marina le Perdiz (11,5 km al 4,9%) e quella finale di 8,2 chilometri al 5,5%.

Dopo il giorno di riposo a Valladolid la corsa ripartirà con una tappa importantissima in ottica classifica generale: la cronometro di 25,8 chilometri per specialisti grazie a lunghi rettilinei quasi tutti pianeggianti che si svolgerà sulle strade della città castigliana. Pianeggianti anche quasi tutti i 163,2 chilometri della frazione successiva che prenderà il via da Lerma. La corsa esploderà, però, nel finale, con la salita di 6,5 chilometri al 6,8% che condurrà al traguardo di Laguna Negra di Vinuesa, dove nel 2020 vinse Dan Martin. L’ascesa conclusiva è tutto sommato agevole per i primi 5, salvo poi impennare negli ultimi 1500 metri.

Il percorso disegnato porterà poi i corridori ad affrontare la Ólvega-Zaragoza, frazione che dovrebbe rivedere all’opera le ruote veloci. Non ci sono infatti GPM, anche se un paio di tratti in salita sono previsti. Gli ultimi 40 chilometri saranno però una graduale discesa verso il traguardo, che non dovrebbe sfuggire ai velocisti in gara. Tutto quel che non sarà stato speso in questa tappa, servirà il giorno successivo, in cui c’è in programma una giornata a dir poco estenuante. Si parte da Huesca e si fa rotta verso i Pirenei, con l’arrivo che è posto nientemeno che sul Col du Tourmalet. La tappa è breve, 134 chilometri, ma è senza respiro: si parte in salita per andare a scollinare il Puerto de Portalet, a 1794 metri d’altitudine, dove si entrerà in territorio francese. Si scende e si risale subito verso il Col d’Aubisque, che precederà il Col de Spandelles e l’ascesa finale, lunga quasi 20 chilometri, sulle rampe della mitica salita pirenaica, con l’arrivo posto a 2115 metri d’altitudine.

L’indigestione di salita proseguirà con la tappa numero 14, da Sauveterre-de-Béarn a Larra-Belagua. Si tornerà sulle strade spagnole e lo si farà con una frazione pianeggiante per il primo terzo e incandescente, in quanto a salite, da lì in poi. L’arrivo in salita, in cima al Puerto de Belagua (9,5 km al 6,3%), ma prima ci saranno da affrontare due GPM di categoria “especial”, il Col Hourcére e il Puerto de Larrau, caratterizzati da pendenze tremende. La seconda settimana piena si concluderà con la Pamplona–Lekunberri, frazione che sembra disegnata appositamente per le fughe: il percorso è infatti un continuo saliscendi e presenta una doppia ascesa al Puerto de Zuarrarrate, salita di media difficoltà che potrebbe però rappresentare anche il palcoscenico adatto per qualche attacco a sorpresa.

I corridori, dopo aver trascorso il giorno di riposo a Santander, ripartiranno con davanti una tappa molto “tipica”. Si parte da Liencres, in riva al mare e si arriva a Bejes, dopo una giornata interamente pianeggiante, fatta eccezione per gli ultimi 5 chilometri, caratterizzati da una pendenza media dell’8,8%, con punte fino al 15%. Mercoledì 13 settembre sarà poi il giorno del “gigante”: in programma c’è infatti la Ribadesella / Ribeseya-Altu de L’Angliru, frazione breve (124,5 km), che porterà i corridori a darsi battaglie sulle tremende rampe di una delle salite classiche della Vuelta. Non solo Angliru, però, dato che in precedenza ci saranno da scalare altri due colli di Prima categoria, l’Alto de la Colladiella e l’Alto del Cordal, con pendenze spesso in doppia cifra di percentuale. L’ultima settimana prosegue durissima, tanto che la tappa numero 18, da Pola de Allande a La Cruz de Linares, presenta ben 5 Gran Premi della Montagna. L’ultimo di questi è anche quello che si conclude sotto lo striscione dell’arrivo (8,3 km all’8,6%), a sigillare una tappa che si annuncia a dir poco decisiva.

Gli ultimi tre giorni della Vuelta si apriranno con una tappa “rilassante: i 177,5 chilometri che portano da La Bañeza a Íscar sono in pratica tutti pianeggianti e rappresentano una ghiottissima occasione per i velocisti rimasti in gara o per corridori che vorranno comunque andare a caccia di un successo senza dover passare da salite dure. Completamente diverse le prospettive per la tappa numero 20, da Manzanares El Real a Guadarrama: i corridori avranno di fronte addirittura 10 Gpm in quella che sarà con ogni probabilità una giornata senza respiro, soprattutto per chi avrà ancora obiettivi di classifica generale da perseguire. Le salite sono tutte classificate di Terza categoria e non ci sono pendenze esagerate: prende così forma un terreno ideale per attacchi da lontano, soprattutto per chi vorrà provare a ribaltare una situazione altrimenti compromessa. La tappa sarà quindi, per forza di cose, decisiva, lasciando così l’ultimo giorno di gara con la qualifica di “passerella”: si andrà dall’Hipódromo de la Zarzuela al Paisaje de la Luz di Madrid, per poco più di 100 chilometri e per un traguardo che sarà con ogni probabilità preda di un velocista che sarà stato capace di assorbire tutte le salite dei giorni precedenti.

Tappe Vuelta a España 2023

# Giorno KM Tipo Tappa
1 26/08 14,8 Cronosquadre Barcelona – Barcelona
2 27/08 181,8 Collina Mataró – Barcelona
3 28/08 158,5 Montagna Súria – Arinsal. Andorra
4 29/08 184,6 Collina Andorra la Vella – Tarragona
5 30/08 186,2 Collina Morella – Burriana
6 31/08 183,1 Montagna La Vall d’Uixó – Pico del Buitre. Observatorio Astrofisico de Javalambre
7 01/09 200,8 Pianura Utiel – Oliva
8 02/09 165 Montagna Dénia – Xorret de Catí. Costa Blanca Interior
9 03/09 184,5 Collina Cartagena – Collado de la Cruz de Caravaca
29/08 Riposo a Valladolid
10 05/09 25,8 Cronometro Valladolid – Valladolid
11 06/07 163,2 Pianura con arrivo in salita Lerma – La Laguna Negra. Vinuesa
12 07/09 150,6 Pianura Ólvega- Zaragoza
13 08/09 134,7 Montagna Formigal. Huesca la Magia – Col du Tourmalet
14 09/09 156,2 Montagna Sauveterre-de-Béarn – Larra-Belagua
15 10/09 158,3 Collina Pamplona – Lekunberri
05/09 Riposo a Santander
16 12/09 120,1 Pianura con arrivo in salita Liencres Playa – Bejes
17 13/09 124,4 Montagna Ribadesella / Ribeseya – Alto de l’Angliru
18 14/09 178,9 Montagna Pola de Allande – La Cruz de Linares
19 15/09 177,1 Pianura La Bañeza – Íscar
20 16/09 207,8 Collina Manzanares El Real – Guadarrama
21 17/09 101,1 Pianura Hipódromo de la Zarzuela – Madrid
TOTALE 3.157,5 km

Altimetrie e Planimetrie Vuelta a España 2023

 

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