Mads Pedersen (Lidl-Trek): Il danese si conferma il vero grande protagonista di questo inizio di Giro. Oggi soffre un po’ di più, scivola indietro nel tratto più impegnativo del finale, stringe i denti, riesce a risalire e, lanciato ancora una volta da un grande Mathias Vacek, va a prendersi il terzo successo in cinque tappe resistendo per pochissimo alla rimonta di Zambanini. Per ora, sta facendo le veci del Pogačar dello scorso anno.
Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious): Una volata strepitosa da parte del 24enne, che inizia lo sprint piuttosto indietro ma riesce a trovare spazio lungo le transenne, recuperare posizioni e arrivare vicinissimo a superare persino Pedersen. Per il primo successo in carriera deve ancora aspettare, ma il secondo posto odierno è di grande valore. E chissà che con questa gamba la vittoria non possa giungere già durante questo Giro.
Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team): Finalmente si vede anche il britannico, sebbene non come ci si poteva attendere in un finale che prevedeva anche un breve strappo. Troppo breve però per poter provare a fare la differenza, così si getta in volata e ne esce con un terzo posto di buon auspicio per tappe più adatte alle sue caratteristiche.
Corbin Strong (Israel-Premier Tech): Corridore solitamente piuttosto adatto a finali complicati, il neozelandese era tra i possibili favoriti di giornata, soprattutto dopo il secondo posto ottenuto tre giorni fa a Valona, e stamattina si era detto fiducioso di poter lottare per la vittoria. Pur riuscendo a resistere alle varie asperità del finale, non trova però poi la forza per andare più in là del 34° posto in volata, risultato che di sicuro non può farlo contento.
UAE Team Emirates XRG: Forse per la prima volta in questo Giro si fanno vedere nelle prime posizioni del gruppo, ma resta difficile comprendere le loro intenzioni quando alzano il ritmo quasi alla fine della salita di Montescaglioso. Se l’obiettivo era fare selezione per puntare sullo sprint con Del Toro, forse bisognava iniziare prima questo lavoro o insistere nel momento in cui Pedersen va un po’ in difficoltà nel finale, mentre se era semplicemente per non far prendere rischi negli ultimi chilometri ad Ayuso, non si capisce perché lo spagnolo fosse in fondo al gruppo mentre i suoi compagni erano tutti davanti…
Paul Magnier (Soudal Quick-Step): Evidentemente non è ancora al meglio della forma, anche perché un arrivo del genere poteva anche essere adatto alle sue caratteristiche di sprinter resistente. Perde invece contatto appena la strada inizia a salire e chiude nel gruppetto dei velocisti a 14 minuti dai primi.