Giro d’Italia 2025, la classifica big: a Roma non cambia nulla – Trionfo per Simon Yates, Isaac del Toro e Richard Carapaz completano il podio

Distacchi sin dalla prima tappa tra gli uomini di classifica al Giro d’Italia 2025. La movimentata frazione inaugurale tra Durazzo e Tirana ha visto gran parte dei favoriti al successo finale concludere nel gruppo che si è giocato la vittoria di giornata, ma alcuni big hanno perso contatto lungo l’ultima salita e hanno pagato del ritardo all’arrivo. Tra questi spiccano sicuramente Derek Gee (Israel-Premier Tech), giunto al traguardo staccato di 57″ assieme anche a due corridori che in ogni caso non avevano la classifica come princiaple obiettivo, ovvero Lorenzo Fortunato (XDS Astana) e Daniel Felipe Martinez (Red Bull-Bora-hansgrohe), e Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), che invece ha perso ben 1’35”, iniziando così subito in salita la Corsa Rosa.

Il giorno seguente è quindi la cronometro di Tirana a far segnare le prime vere differenze tra i big, con Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe) che risulta il migliore degli uomini di classifica al termine dei 13,7 chilometri in programma, andando anche a vestire la Maglia Rosa. Rispetto allo sloveno, perdono rispettivamente 16″ e 25″ Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) e Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), quest’ultimo anticipato di 1″ da Max Poole (Team Picnic PostNL) e seguito di 2″ da Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team). Tra i 30″ e i 40″ il ritardo di tutti gli altri (a eccezione di Arensman e Gee), ma a pagare maggiormente dazio sono Egan Bernal (Ineos Grenadiers), staccato di 48″, Romain Bardet (Team Picnic PostNL), che ha chiuso a 51″, David Gaudu (Groupama-FDJ) ed Einer Rubio (Movistar), attardati rispettivamente di 54″ e 55″.

Ad eccezione del ritorno al comando del vincitore di tappa Mads Pedersen, non ci sono invece variazioni degne di nota al termine della terza frazione, che sostanzialmente vede i distacchi fra gli uomini di classifica restare gli stessi. Si riparte dunque dall’Italia con gli stessi tempi di riferimento registrati al termine della cronometro. Non cambia la situazione dopo la quarta tappa, con Pedersen che resta in Maglia Rosa, anche se Primoz Roglic si avvicina a sette secondi, guadagnandone due di abbuono rispetto a tutti i rivali per la generale. Da segnalare che in una frazione per velocisti, si sfilano ulteriormente Pello Bilbao e Luke Plapp, già ampiamente fuori classifica, concedendo oltre due minuti ciascuno.

Si arriva sostanzialmente tutti assieme anche nella quinta tappa, vinta nuovamente da Mads Pedersen, che si prende così altri dieci secondi su quasi tutti. Piccolo passo avanti infatti anche di Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), che con la terza posizione di giornata guadagna quattro secondi e qualche posizione. Oltre ai soliti Bilbao e Plapp, ormai chiaramente intenzionati a lavorare per il team ed eventualmente giocarsi attacchi dalla distanza, perdono contatto anche Marco Frigo, Filippo Zana e, soprattutto, Daniel Martinez (Red Bull – Bora – hansgrohe), che si ritrova a otto minuti dalle posizioni di vertice.

Il primo arrivo in salita sorride a Juan Ayuso che si impone con qualche secondo di vantaggio, che tuttavia non basta per conquistare la Maglia Rosa, che torna invece sulle spalle di Primoz Roglic per quattro secondi. Terzo Isaac Del Toro, secondo al traguardo dietro il compagno, con nove secondi dallo sloveno, ma in generale i distacchi son quasi nulli tra i migliori. Perdono invece terreno David Gaudu (Groupama-FDJ), ora a quasi due minuti, ma soprattutto Romain Bardet (Team Picnic PostNL), ormai a sei minuti, entrambi vittime di una caduta nelle fasi finali della corsa. La Red Bull – Bora – hansgrohe si libera subito della Maglia Rosa lasciando che la fuga prenda un vantaggio importante nell’ottava frazione. Nel giorno della vittoria di Luke Plapp (Team Jayco AlUla) arriva così il premio alla carriera per Diego Ulissi (XDS Astana) che interrompe il più lungo digiuno rosa italiano della storia mettendosi alle spalle di 12″ il compagno di squadre Lorenzo Fortunato e di 17″ Roglic, che perde un secondo da Ayuso nello sprint finale.

Grande bagarre nella tappa degli sterrati, con azioni dalla distanza che portano allo stravolgimento della classifica. Al comando vola Isaac Del Toro, secondo di giornata alle spalle di Wout van Aert, che si prende la vetta con il gruppo dei migliori, regolato da Giulio Ciccone a 58 secondi, che conclude alla spicciolata. Perde così 1’07” Juan Ayuso, che non riesce a piazzare un colpo decisivo al grande rivale Primoz Roglic, vittima di caduta e foratura che lo costringono ad inseguire per 50 chilometri fino a concludere con un ritardo di 2’22” dal vincitore e 1’24” dai suoi rivali. Con lo sloveno chiudono anche Tom Pidcock, Michael Storer e Derek Gee, a loro volta sfortunati, mentre finiscono ancora più dietro Max Poole, e David Gaudu, che perdono oltre cinque minuti.

La seconda settimana riparte con l’attesa cronometro da Lucca a Pisa che vede il successo di Daan Hoole, ma ovviamente anche grande battaglia tra i big. Isaac Del Toro riesce a conservare la Maglia Rosa, pur concedendo buona parte del suo vantaggio al suo compagno e capitano Juan Ayuso, tra i migliori fra i big, che si porta a 25 secondi dal giovane messicano. Sul podio provvisorio resta Antonio Tiberi, che guadagna a sua volta terreno, resistendo alla rimonta di un Simon Yates a sua volta capace di guadagnare quasi su tutti i diretti rivali. Migliore dei big è invece Primoz Roglic, che recupera oltre un minuto al capofila, mentre perdono terreno gli scalatori, tra cui Egan Bernal, vittima di una caduta, Richard Carapaz e Giulio Ciccone. Tra coloro che recuperano terreno, anche Thymen Arensman e Derek Gee, sfruttando anche il fatto che al momento del loro passaggio le condizioni del manto stradale erano migliori.

Malgrado la grande bagarre nelle fasi centrali di gara, con il gruppo ridotto a una ventina di unità, sul traguardo di Castelnovo ne’ Monti la situazione resta quasi invariata, con il vincitore Richard Carapa unico a guadagnare terreno in strada. Dieci secondi che, uniti a quelli di abbuono, gli permettono di salire in sesta posizione, a 1’56” dal leader Isaac Del Toro, secondo al traguardo e quindi capace di prendere altri sei secondi. Sul podio di giornata anche Giulio Ciccone, che guadagna quattro secondi. Non ci sono variazioni nella dodicesima tappa, con il tempo dei big che viene equiparato grazie alla regola dei tre chilometri, a seguito di una caduta a circa 1500 metri dalla conclusione. Isaac Del Toro, che al Red Bull KM si è anche andato a prendere due secondi di abbuono, resta così un altro giorno in Maglia Rosa.

La tappa di Vicenza vede di nuovo la Ineos Grenadiers mettersi in mostra per saggiare la gamba dei rivali, anche se poi si conclude con un nulla di fatto e i big che arrivano tutti assieme. Grazie all’impressionante progressione di Mads Pedersen, seguito nello sprint dal solo Wout Van Aert, tuttavia Isaac Del Toro, che perde la loro ruota nel finale, riesce ad anticipare di tre secondi il resto del gruppo, guadagnando un totale di sette secondi al traguardo. A questi vanno aggiunti i due conquistati al Red Bull KM, dove ha fatto da lanciatore al compagno Juan Ayuso, che ne guadagna quattro e da lui ne perde così solo cinque, contro i nove di tutti gli altri.

La Slovenia potrebbe essersi rivelata decisiva in questo Giro d’Italia 2025. Purtroppo la festa per il secondo sconfinamento di questa edizione potrebbe condizionare pesantemente l’esito della Corsa Rosa per alcuni corridori, tra i quali Giulio Ciccone. L’abruzzese è infatti finito a terra a 20 km dalla conclusione assieme a gran parte dei suoi compagni di squadra, compreso Mads Pedersen,  ma anche altri uomini di classifica come Egan Bernal e Antonio Tiberi. Se la Maglia Ciclamino è ripartita velocemente, ben diverso l’impatto con l’asfalto per lo scalatore italiano, rimasto a lungo a terra e quasi risalito in ammiraglia. Coinvolto marginalmente, Isaac Del Toro è comunque riuscito a riportarsi velocemente davanti, al contrario di molti rivali, tra i quali Juan Ayuso, Egan Bernal e Primoz Roglic, che perdono così 48 secondi dalla Maglia Rosa. Ancora più dietro Tiberi, che perde un ulteriore minuto, mentre Ciccone conclude dolorante a quasi 16 minuti.

L’attesa tappa del Monte Grappa vede nuovamente la Ineos Grenadiers dare battaglia da lontano, ma Isaac Del Toro risponde sempre prontamente, da padrone. Il messicano conserva così facilmente la sua Maglia Rosa, con distacchi che restano invariati per la maggior parte degli uomini di alta classifica. Unica eccezione non da poco è Primož Roglič, che va in difficoltà a 30 chilometri dalla conclusione finendo per perdere 1’30” dai rivali, scivolando così in decima posizione nella generale, ormai a 3’53” dal leader della UAE Team Emirates XRG.

La terza settimana comincia con una tappa durissima, che regala spettacolo. Inizialmente purtroppo in negativo vista una serie di cadute che coinvolgono anche Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe), che a quel punto si ferma definitivamente, Egan Bernal (Ineos Grenadiers), che ne uscirà sofferente e farà fatica a seguire i migliori, e Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), autore invece di una prestazione maiuscola, con uno scatto nella salita finale che lo porta ad avvicinarsi notevolmente alla Maglia Rosa. Se al comando resta infatti un Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) per la prima volta in difficoltà, l’ecuadoriano si porta ad appena 31 secondi, rosicchiando anche terreno su un solido Simon Yates (Visma|Lease a Bike), primo ad aprire le ostilità e bravo a vincere anche la battaglia psicologica con il giovane messicano, riuscendo poi a distanziarlo a sua volta. Si comporta bene anche Derek Gee (Israel – Premier Tech), che distanzia tutti i rivali diretti e si mantiene in agguato vicino al podio, mentre entra in top5 anche Damiano Caruso (Bahrain Victorious), salendo co regolarità e approfittando dei cedimenti dei rivali. Buona operazione in classifica anche per Michael Storer (Tudor Pro Cycling) e Giulio Pellizzari (Red Bull – Bora – hansgrohe) che approfitta subito della sua libertà concessa dal team per guadagnare su tutti e entrare prepotentemente nei primi dieci della generale, poco dietro Antonio Tiberi.

Il giorno successivo arrivano altri cambiamenti con Isaac Del Toro che si salva sul Mortirolo per poi fare la differenza nel finale e prendersi anche la vittoria di tappa. Il messicano guadagna così su tutti i rivali, con Richard Carapaz, anche oggi molto offensivo, che supera Simon Yates in seconda posizione. Nella nuova Top10 restano stabili Derek Gee e Damiano Caruso, mentre perde terreno Egan Bernal, pur conservando la sua sesta piazza, subito davanti a Giulio Pellizzari, in costante rimonta. Bene anche Einer Rubio, mentre perdono terreno Michael Storer, ora decimo, e, soprattutto, Antonio Tiberi, che perde contatto sul Mortirolo finendo così per arrivare al traguardo con più di dieci minuti di ritardo e scivolare in 15ª posizione, a 14’48”.

Tutto tranquillo invece verso Cesano Maderno, con la fuga bidone di 35 uomini che arriva all’arrivo con un margine di 13’51” sul gruppo. Al suo interno nessun uomo pericoloso considerando che il più vicino era Diego Ulissi, ora 19° a 29’57”. Invariate ovviamente tutte le altre posizioni in vista delle due tappe decisive di montagna. La prima, l’impegnativa Biella – Champoluc, vede gli uomini di classifica darsi poca battaglia, ma nonostante questo Del Toro e Carapaz riescono a guadagnare altri 24″ su tutti gli altri big nel finale, con il messicano che, grazie al secondo posto alle spalle del fuggitivo Nicolas Prodhomme, si prende anche 2″ secondi di abbuono nei confronti dell’ecuadoriano. Per il resto pochi movimenti, con il solo Adam Yates tra i corridori della top-10 a perdere terreno, scendendo di quattro posizioni e facendo spazio tra i primi dieci al compagno di squadra McNulty.

Nell’ultima tappa, dal punto di vista della classifica generale, non accade nulla e le posizioni rimangono quelle della sera prima, con Simon Yates davanti a tutti e Isaac del Toro e Richard Carapaz a fargli compagnia sul podio di Roma.

Classifica Big Giro d’Italia 2025

POS
CORRIDORE
TEMPO
1
YATES Simon
82:31:01
2
DEL TORO Isaac
3:56
3
CARAPAZ Richard
4:43
4
GEE Derek
6:23
5
CARUSO Damiano
7:32
6
PELLIZZARI Giulio
9:28
7
BERNAL Egan
12:42
8
RUBIO Einer
13:05
9
MCNULTY Brandon
13:36
10
STORER Michael
14:27
11
POOLE Max
18:15
12
YATES Adam
21:43
13
MAJKA Rafal
23:46
14
PIGANZOLI Davide
27:53
15
PRODHOMME Nicolas
35:25
16
PIDCOCK Thomas
43:33
17
TIBERI Antonio
46:06
18
MEINTJES Louis
52:03
23
HARPER Christopher
1:12:46
24
FORTUNATO Lorenzo
1:22:09
25
QUINTANA Nairo
1:23:09
26
BARDET Romain
1:23:15
29
ARENSMAN Thymen
1:34:54
30
BILBAO Pello
1:51:13
53
MARTINEZ Daniel Felipe
2:29:40
65
GAUDU David
3:03:10

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio