Giro d’Italia 2021, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2021.

TOP

Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert): Il corridore neerlandese, alla sua prima partecipazione in un Grande Giro, fa subito il colpaccio, andando a prendersi la vittoria nella terza tappa dopo più di 180 chilometri di fuga, gli ultimi sette dei quali in solitaria. Il 27enne gestisce bene le energie all’interno del drappello dei fuggitivi ed è abile a seguire l’accelerazione di Pellaud sull’ultima salita di giornata, ai -17 dall’arrivo, staccando poi l’elvetico di potenza in un tratto pianeggiante. Un successo che è il coronamento di sogno per questo passista, a cui lo scorso inverno la Jumbo-Visma non aveva offerto il rinnovo di contratto e che aveva firmato per una squadra Continental, con la quale il Giro avrebbe potuto solo vederlo dal divano di casa. Poi, è arrivata la Intermarché-Wanty-Gobert, i cui manager saranno oggi sicuramente contenti del suo ingaggio.

Elia Viviani (Cofidis): In un finale sicuramente complicato per un corridore con le sue caratteristiche e nel quale tanti velocisti hanno perso contatto, il veronese riesce a rimanere in gruppo quasi senza problemi, dimostrando un buon colpo di pedale in salita e un’ottima condizione. Nella volata finale viene poi battuto da Cimolai e Sagan, ma viste le premesse il 32enne non potrà fare altro che crescere con il passare dei giorni, dunque ci sono buone possibilità di vederlo protagonista nelle prossime giornate.

Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Tony Gallopin (Ag2r Citroen): Oltre ai fuggitivi, sono gli unici a tentare di animare la tappa nel finale, attaccando sull’ultima salita in programma, ad una quindicina di chilometri dal traguardo. I due riescono a riprendere e a staccare tutti gli attaccanti di giornata tranne Van der Hoorn, guadagnando fino ad una trentina di secondi sul plotone, che li va a riprendere a poco più di 2000 metri dall’arrivo. Che sia stata una prova generale per domani?

FLOP

Peter Sagan (Boa-hansgrohe): I suoi compagni di squadra tirano per quasi tutto il giorno da soli per chiudere sugli otto attaccanti, ma lo slovacco sembra faticare un po’ sull’ultima salita, costringendo la formazione tedesca a rallentare e concedendo, in questo modo, secondi preziosi a Van der Hoorn, che riesce così a resistere al ritorno del gruppo. Inoltre, lo slovacco perde poi la volata dei battuti da Davide Cimolai su un arrivo adatto a lui, mostrando poca brillantezza. Ci saranno altre giornate per riscattarsi, ma quello di oggi è un piccolo segnale negativo.

Israel Start-Up Nation: Finiscono per piazzare due corridori tra i primi cinque, ovvero Davide Cimolai (secondo) e Patrick Bevin (quinto). Ci si chiede allora perché non abbiano aiutato la Bora-hansgrohe nel lungo inseguimento ai fuggitivi inserendo almeno un uomo in testa al plotone. Forse troppa paura di Sagan? Di sicuro, un’occasione persa per la formazione israeliana e per i suoi uomini veloci.

Tim Merlier (Alpecin-Fenix): Ad inizio tappa, la sua squadra è l’unica a tirare il gruppo assieme alla Bora-hansgrohe; poi, però, i corridori della formazione belga si defilano. Appagato dal successo di ieri, il 28enne probabilmente non aveva oggi buone sensazioni, tanto che è uno dei primi velocisti a perdere contatto quando iniziano le difficoltà. Comunque, il suo Giro si può già considerare un successo, e non è detto che le cose non possano migliorare ulteriormente.

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