Giro d’Italia 2019, Nibali: “Mi sento bene, non è stato facile tornare quel che ero”

Giornata particolare per Vincenzo Nibali al Giro d’Italia 2019. La seconda tappa della Corsa Rosa ha infatti percorso strade care al messinese, toscano d’adozione, che ciclisticamente è cresciuto proprio in questa zona. “Siciliano anomalo”, lo Squalo dello Stretto ha dunque un rapporto molto forte con questa regione, dove ha iniziato il suo percorso per diventare l’uomo di riferimento del ciclismo italiano degli ultimi anni, il più vincente a livello di grandi giri degli ultimi 50 anni. Un titolo che gli ormai gli rimane, ma che vuole continuare ad accrescere anche in questa edizione della Corsa Rosa, iniziata col piglio giusto in quel di Bologna

“Ripercorrere queste strade in questo paese è fantastico – ha commentato dopo il traguardo ai giornalisti, come riporta la Gazzetta dello Sport – Purtroppo siamo passati a 30 km dall’arrivo, andavamo forte e non mi sono potuto fermare. Una volta al Giro si facevano più soste… Qui mi hanno tramandato tanto: la passione e il rispetto del prossimo. La Toscana è stata la mia seconda famiglia”.

Punto di riferimento in gruppo, soprattutto per i rivali che sanno di avere contro uno dei più vincenti della sua generazione e non solo, Nibali ha corso con attenzione l’intera tappa, con grande concentrazione e spesso davanti. Come un leader, non solo del team, ma dell’intero gruppo. “Per tanti corridori sono un riferimento, ho vinto tanto e sono contenti se mi battono – commenta – Per me è una cosa bella. Io sono soddisfatto finora, la mia crono è stata buona. Oggi (ieri, ndr) la squadra è stata grandiosa, non è stata una giornata semplice. Penso già a domani (oggi, ndr)”.

Ritrovata dunque la condizione e la forma che sente prossime al suo massimo, per due volte vincitore del Giro non è una sensazione banale visto quanto affrontato dallo scorso luglio. “I tifosi devono starci vicino e godersi lo spettacolo, se lo meritano – commenta – Ma anche portare rispetto a noi atleti. Io sono sereno: mi sento bene, ho la condizione, il team mi supporta, cosa devo chiedere di più? Non è stato facile tornare quello che ero, sono stato fortunato ad avere tanto supporto”.

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