#SpazioTalk, Giovanni Lonardi: “Avevo bisogno di rilanciarmi, voglio farmi trovare pronto per il Giro”

Giovanni Lonardi ha iniziato la stagione con una splendida vittoria. Il portacolori della Eolo-Kometa ha battezzato la sua nuova maglia con un successo nella prima apparizione, mettendosi tutti alle spalle nella Clàssica Comunitat Valenciana 2022, in cui ha battuto in volata Amaury Capiot (Arkea-Samsic) e Chris Lawless (TotalEnergies). Dopo i due anni in Bardiani-CSF-Faizanè, seguiti al suo debutto con la Nippo, il 25enne vuole fare il salto di qualità nella quarta stagione, in cui è approdato alla corte di Ivan Basso e Alberto Contador per rilanciarsi. La redazione di SpazioCiclismo lo ha intervistato in esclusiva: una parte del contenuto può essere ascoltato nell’ultima puntata del podcast settimanale SpazioTalk.

La stagione per te è iniziata molto bene. Raccontaci com’è andata nella vittoria in Spagna.
Era la prima gara, in cui non hai molti riferimenti su come stai e com’è andata la preparazione. Io però mi sentivo bene, anche se la giornata era diversa dalle altre. C’era pioggia e freddo, di solito qui troviamo sempre il sole. Per fortuna la giornata è andata bene, ho avuto anche un pizzico di fortuna, che aiuta sempre. La squadra è stata fenomenale, io ho solo dovuto finalizzare il loro lavoro.

Vittoria al debutto con la Eolo. Come mai hai scelto questa squadra?
Dopo i due anni in Bardiani, avevo bisogno di rilanciarmi e di trovare nuovi stimoli e una nuova avventura. Volevo un posto più adatto a me. Ho trovato sulla mia strada Ivan Basso, che mi ha chiesto di venire in Eolo. Volevo rilanciarmi e sono partito bene, non sarei potuto partire meglio di così.

Parli di rilancio perché il 2021 non è stato un anno molto buono per te. Cos’è successo?
Sì, devo dire che è stato un anno un po’ sfortunato. Sono andato in Venezuela a gennaio a fare la Vuelta al Tachira e ho preso il coronavirus. Dopo la pausa non sono più riuscito a ritrovarmi. Il 2020 è stato un po’ strano per il Covid, quindi sono stati due anni di alti e bassi. Ci voleva iniziare così, spero di continuare su questa strada.

Senti anche più fiducia qui alla Eolo? Nel 2021 non sei stato portato al Giro dalla Bardiani, dopo che avevi partecipato alle due edizioni precedenti.
Sicuramente sì, mi sento più valorizzato. La Bardiani non mi ha portato al Giro, magari perché non credevano più in me o per altri motivi che non ha più senso analizzare ora. Qui mi sono subito trovato benissimo. Voglio continuare così.

Conosci già il tuo calendario?
Sarò qui a Maiorca, poi correrò il Tour of Antalya a febbraio e poi di nuovo in Spagna a fine febbraio.

Hai nel mirino la tua terza partecipazione al Giro?
Certo, quello è l’obiettivo della stagione. Per me e per la squadra. Bisognerà farsi trovare pronto, avere una forma buona e meritarlo.

La concorrenza al Giro però rischia di essere spietata per le volate.
Sì, ho visto che ci sono parecchie tappe per le ruote veloci quest’anno. Tutti i velocisti più forti quindi verranno al Giro. Questo rende più difficile fare risultato, ma anche più affascinante la sfida. Un risultato importante avrebbe più valore.

A 25 anni, tua quarta stagione da professionista, senti che può essere l’anno giusto per capire il tuo ruolo nel gruppo?
Sì, è una stagione di rilancio anche per questo. Devo capire dove posso arrivare. Non dico di capire subito tutti i miei limiti, ma di farmi un’idea.

Ivan Basso ti ha dato qualche consiglio in particolare per tornare a vincere?
In particolare no, ma mi aveva cercato da dilettante e già allora avevo capito quanto sia determinato. Prova a fare tutto in modo da riuscire al meglio. Anche ora ha trovato la determinazione e la voglia di migliorare sempre. E questo mi ha colpito. Penso sia positivo per me, per la squadra, per crescere ed essere un riferimento.

Che effetto fa poter guardare la stagione con già una vittoria in tasca a gennaio?
Bellissimo. Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera, no? Ed è vero. Ti dà la consapevolezza di avere le capacità per vincere e fare bene. Sai che sei partito bene, ti sei allenato e hai fatto bene, devi “solo” continuare su questa strada. Non è facile restare sull’onda, ma vuol dire che si è lavorato bene intanto.

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