l bilancio della stagione del ciclismo internazionale: l’Italia sorride, ma non troppo

La stagione dei grandi giri si è conclusa, le Grandi Classiche sono alle spalle e l’attenzione dei tifosi è già rivolta all’anno prossimo che, come di consueto, promette spettacolo a non finire. Sono diversi gli spunti di riflessione che ci lascia l’annata che si avvia a conclusione e uno dei più sentiti dagli appassionati italiani riguarda lo stato di salute del nostro movimento che nonostante la vittoria alla Parigi-Roubaix di Sonny Colbrelli e gli ottimi risultati ottenuti su pista non se la passa benissimo.

 

Giro d’Italia 2021: il grande ritorno di Bernal

Dopo l’inedita esperienza ottobrina dell’anno passato, quest’anno il Giro d’Italia è tornato a disputarsi nella consueta finestra a cavallo tra la fine di maggio e inizio giugno. Dopo tre settimane di spettacolo puro, alla fine a portarsi a casa la Corsa Rosa è stato Egan Bernal che si conferma tra i ciclisti più forti in circolazione e che, anche dando un’occhiata alle quote sui siti di bet online Italia, è tra i favoriti indiscussi per la vittoria del prossimo Tour de France. Il colombiano, dopo aver tribolato più di un anno per i problemi fisici che l’hanno colpito all’anca, è tornato a dettare legge sulle strade del Bel Paese e l’ha fatto con la sua innata e straordinaria qualità in salita che gli ha permesso già di vincere un Tour de France a poco più di 20 anni. Continuano a deludere, invece, i nostri connazionali eccezion fatta per uno straordinario Damiano Caruso che dopo essersi ritrovato capitano ha lottato come un leone e alla fine ha chiuso la classifica al secondo posto davanti ad atleti molto più giovani e blasonati.

 

Primož Roglič e Tadej Pogačar dominano a tutti i livelli

Mentre gli italiani, eccezion fatta per il siciliano Caruso, faticano in maniera impressionante soprattutto nei grandi giri, la Slovenia si gode la propria generazione di fenomeni che sembra destinata a dominare il ciclismo mondiale per i prossimi anni. I nostri vicini si sono ritrovati tra le mani due fenomeni di livello assoluto come Pogačar e Roglič che sono competitivi sia nelle corse di tre settimane sia nelle classiche di un giorno. Mentre il primo è riuscito a bissare il successo al Tour de France dell’anno passato, il secondo è riuscito a portarsi a casa dapprima la medaglia d’oro nella crono olimpica di Tokyo e, poi, senza faticare neanche troppo, la Vuelta in terra spagnola. Ora, però, l’interesse dei tifosi è già rivolto alla prossima edizione del Tour e la sensazione è che i due sloveni ed Egan Bernal daranno vita a una delle Grande Boucle più interessanti, aperte, entusiasmanti e incerte della storia.

Dal canto nostro non possiamo fare altro che consolarci con la vittoria di Sonny Colbrelli alla Parigi-Roubaix, con i successi su pista di Elia Viviani e delle solite prestazioni sontuose di Pippo Ganna che continua a togliersi delle belle soddisfazioni soprattutto nelle prove a cronometro e che, si spera, nel prossimo futuro possa riuscire a programmare la propria preparazione anche per tentare l’assalto a una corsa di tre settimane. Nonostante la prova contro il tempo alle Olimpiadi di Tokyo non gli abbia regalato una medaglia, così come avvenuto per la nazionale italiana di basket il bilancio è tutto sommato positivo. Le gambe per riuscire nell’impresa sono quelle giuste, ma il lavoro da fare dall’alfiere azzurro per essere competitivo in un Grande Giro è ancora immenso.

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