Il commento di Toon Aerts dopo la squalifica: ”Non ho mai fatto uso di doping e non ho mai considerato di farlo”

Toon Aaerts reagisce alla squalifica annunciata dall’UCI. Lo scorso 18 agosto il Tribunale antidoping dell’UCI ha finalmente emesso la sentenza in merito al caso del tre volte bronzo mondiale di ciclocross, dichiarato colpevole di una violazione delle regole antidoping per l’assunzione di Letrozolo. Al corridore belga è stato imposto un periodo di ineleggibilità di due anni, a partire dal 16 febbraio 2022 (data in cui è partita una sospensione provvisoria). La squalifica terminerà, quindi, nel febbraio del 2024, con l’ex campione nazionale che perde anche alcuni dei risultati ottenuti nel periodo tra la positività e l’inizio dello stop.

“Stavo lavorando duramente in vista delle prime gare – ha spiegato in un comunicato affidato ai social – Miglioravano le sensazioni, aumentava la potenza e stava tornando a divertirmi. E, all’improvviso, durante una dura sessione di allenamento nelle Ardenne, ho ricevuto il messaggio che il verdetto sarebbe giunto il giorno successivo. E così è arrivato. Mentre ero presso un rivenditore di lampade, il telefono della mia fidanzata ha iniziato a suonare. Dai suoi occhi potevo già capire. Ancora prima della comunicazione ufficiale dell’UCI o parlare con qualcuno, la sentenza è diventata pubblica”.

Nel periodo precedente al verdetto ufficiale, Aerts si è sempre definito innocente e continua a ribadirlo, ripetendo nuovamente di non aver assunto Letrozolo in maniera volontaria: “ Potrei aver cercato 5000 volte la parola letrozolo sul web sperando di trovare il pezzo mancante del puzzle. Ancora non so come abbia fatto ad entrare nel mio corpo. Non posso incolparmi”.

Parole di rammarico e rabbia invece riguardo l’UCI, alla quale rivolge un “grande e accorato dito medio”, per il trattamento ricevuto e le modalità con cui ha dovuto relazionarsi in questi 18 mesi: “Non sono mai stato invitato dall’UCI né ho avuto la possibilità di parlare con qualcuno. Tutto si svolgeva via mail o posta raccomandata. Abbiamo sempre avuto scadenze ravvicinate o dovuto rispondere in pochi giorni, ma dall’altro lato abbiamo dovuto aspettare settimane o mesi per ricevere delle risposte […] Abbiamo spiegato tutto quello che sapevamo in modo trasparente e dimostrandolo scientificamente. Questo ha dimostrato al 100% che non ho fatto uso di doping consapevolmente. Speravamo che dall’altro lato avremmo trovato buon senso, ma non c’è proprio stato”.

Infine Aerts ha parlato del suo cambiamento caratteriale e del suo futuro. “ Sono cambiato nel corso di questo periodo. A volte ero intrattabile, qualcuno che era concentrato su se stesso e su questo caso. Ho perso un po’ di fiducia nell’umanità […]  Ero un  corridore che saliva sul podio quasi ogni settimana, ho vinto gare, ero protagonista in ogni gara che disputavo ed ora sarei un dopato? Non ho mai fatto uso di doping e non ho mai considerato di farlo. Sono molto più intelligente di così. Ora siamo qui, dopo un anno e mezzo di un tira e molla legale in cui sono ritratto come un imbroglione […] Sto chiudendo questo pessimo periodo insieme alla mia famiglia e al mio entourage. Sto cercando di ritrovare calma, pace e gioia nella mia vita. Spero che il mio caso suoni come campanello d’allarme e trattengo già il fiato per tutti coloro che potrebbero affrontare la stessa cosa”.

Rivolge un pensiero anche per Shari Bossuyt positiva anche lei al Letrozolo e sospesa dall’UCI. “Il mio cuore sta già sanguinando per Shari che è nella mia stessa situazione”. Ha infine concluso ringraziando “tutte le persone che hanno continuato a credere in me” e promettendo di voler “tornare definitivamente dopo il 16 febbraio 2024”, intenzionato a dimostrare la sua innocenza con la speranza di “di ricevere un giorno le dovute scuse”.

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