Challenge Mallorca 2024, Pelayo Sanchez dopo il trionfo: “Questa mattina ho mentito…”

Grande soddisfazione per Pelayo Sanchez dopo la vittoria nella quarta giornata del Challenge Mallorca 2024. Dopo aver scollinato in leggero ritardo sul Coll de sa Gramola, il corridore della Movistar si è giocato al meglio le sue carte per riuscire ad ottenere in volata il successo del Trofeo Pollença – Port d’Andratx. Lo spagnolo ha affrontato alla perfezione gli ultimi chilometri della corsa, ha sfruttato la ruota di Marius Mayrhofer (Tudor Pro Cycling) per lanciare lo sprint, successivamente lo ha affiancato e ed è riuscito a precedere sul traguardo di Andratx sia il tedesco che il russo Alexander Vlasov (Bora-hansgrohe).

“Questa mattina ho mentito un po’ – il commento del classe 2000 ai nostri microfoni riferendosi alle cattive sensazioni della partenza – Le gambe non erano al meglio, non avevo delle buone sensazioni per questi primi giorni dell’anno ma questo è il ciclismo e non puoi mai sapere, devi sempre spingerti verso il limite. Ho avuto una buona giornata ed ho potuto vincere qui”.

Appena iniziata la gara, il 23enne si è accorto di poter dire la sua: “Fin dall’inizio le gambe erano diverse rispetto a come mi aspettassi e sapevo di poter avere una possibilità. L’anno scorso sono arrivato secondo su un finale leggermente diverso ma sapevo di essere veloce nel ristretto gruppo finale. Sapevo di poter avere qualche possibilità, ho fatto il massimo e ho vinto”.

La formazione iberica ha dovuto fare i conti con la caduta di Alex Aranburu che ha cambiato le tattiche della corsa: “Alex doveva essere il nostro leader, sfortunatamente è caduto, spero stia bene, ed abbiamo cambiato un po’ i piani”. Parlando del finale della corsa lo definisce “un po’ pazzo” a causa della “discesa difficile”, che rende “difficile sapere cosa succederà”, quindi “bisognava stare calmi”.

Per quel che riguarda lo sprint che ha disputato: “Sapevo che gli ultimi chilometri erano difficili, tutti i corridori erano molto forti ed hanno cercato di vincere. Sapevo che Mayrhofer fosse molto veloce quindi ho cercato di prendere la sua ruota, poi ho dato tutto fino alla fine ed ho potuto alzare le braccia”. Infine si è soffermato sul suo ruolo nel nuovo team, ritenendo di avere “una buona squadra”. Per le gare future non ci sarà tuttavia sempre un capitano designato perché “a volte sto bene io, a volte stanno bene gli altri compagni”, quindi bisognerà “lavorare insieme, come un gruppo, per poter fare una bella stagione”. 

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