Giro d’Italia 2024, Pelayo Sanchez regola Julian Alaphilippe e Luke Plapp nella tappa degli sterrati! 4° Andrea Piccolo

La tappa degli sterrati del Giro d’Italia 2024 è di Pelayo Sanchez. Lo spagnolo della Movistar ha conquistato la sesta frazione della Corsa Rosa, imponendosi allo sprint sul traguardo di Rapolano Terme davanti a Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep) e Luke Plapp (Team Jayco AlUla). I tre erano gli ultimi superstiti della fuga a sette che è nata dopo due ore di gara percorse ad altissima velocità e che ha caratterizzato gli ultimi 85 chilometri, resistendo per 29″ al ritorno della prima parte del gruppo; quest’ultimo è stato anticipato di 5″ da Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), che ha quindi colto il quarto posto.

A eccezione di Damiano Caruso (Bahrain Victorious), coinvolto in una caduta a meno di 20 chilometri dall’arrivo e giunto al traguardo con un ritardo di più di 15′, i big sono giunti all’arrivo tutti assieme, dunque la classifica generale non subisce cambiamenti alla vigilia della crono di Perugia e Tadej Poagacar (UAE Team Emirates) resta sempre in Maglia Rosa.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

La giornata parte subito a ritmo frenetico, con i primi scatti che vengono immediatamente rintuzzati da altri scatti. Il gruppo si dà una battaglia serrata nelle prime fasi di corsa, con quasi tutte le squadre che provano a muoversi, sostanzialmente con le uniche eccezioni di UAE Team Emirates e Ineos Grenadiers, che non a caso si portano rapidamente davanti a filtrare le azioni. Tra i corridori più attivi si distinguono Simon Clarke (Israel Premier Tech), Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Simone Velasco (Astana Qazaqstan) e Valentin Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale), ma le loro ripetute azioni non portano ad alcuni risultato.

Chiusa la prima ora di corsa dopo aver percorso 51,8 chilometri, il gruppo si avvicina rapidamente alla salita di Volterra, dove inevitabilmente, di forza, si può provare ad uscire. Appena la strada sale ripartono gli scatti e Alessandro De Marchi è nuovamente fra i più attivi. Con lui si muovono Jenthe Biermans (Arkéa-B&B Hotels), Mikkel Frølich Honoré (EF Education EasyPost) e Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), ma l’azione ha poca fortuna. A un chilometro dal GPM riescono invece ad allungare in maniera più decisa Julian Alaphilippe, Filippo Fiorelli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Aurélien Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), che scollinano con un margine di tredici secondi.

Troppo pochi tuttavia per resistere agli scatti successivi, che vedono Michel Ries (Arkéa-B&B Hotels), Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Georg Steinhauser (EF Education-EasyPost), Albert Torres (Movistar Team), Matteo Trentin, Martin Marcellusi e Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious) riportarsi su di loro nella frastagliata discesa che segue l’uscita da Volterra, dove era posto il GPM. La situazione cambia di nuovo quando la Alpecin – Deceuninck alza il ritmo per portare davanti Kaden Groves, unico velocista sopravvissuto alla salita.

Si forma così un gruppone di 25 unità al comando, ma non c’è intesa, con il gruppo invece che fila compatto dietro di loro, non volendo la UAE Team Emirates lasciare spazio a un gruppo così grande. Capita l’antifona, Julian Alaphilippe rilancia, portando con sé proprio Kaden Groves e Pelayo Sánchez (Movistar Team). Questi tre uomini vengono raggiunti da Luke Plapp (Team Jayco AlUla), Matteo Trentin e Filippo Fiorelli, così come da Andrea Vendrame che capisce che il momento è propizio. Troppo tardi si muove invece Edoardo Zambanini, che non riesce più a rientrare, mentre il gruppo va a riprendere rapidamente tutti gli altri.

A quel punto, valutata la composizione, la formazione della Maglia Rosa decide di rialzarsi, concedendo spazio agli uomini di testa. Al traguardo volante di Casole d’Elsa, dove Fiorelli prova invano ad anticipare Groves, i battistrada transitano così con un margine di 1’35” su Zambanini e 1’58” sul gruppo, sul quale in seguito rientrano alcuni corridori che si erano staccati in salita. Compreso di uno riuscire a riportarsi davanti, il solitario inseguitore si fa riprendere dal plotone, il cui margine sale fino a toccare un massimo 3’15”, facendo così di Plapp la Maglia Rosa virtuale. Nell’avvicinamento al primo settore di strada bianca, quello di Vidritta, la Ineos Grenadiers però accelera per prendere lo sterrato nelle prime posizioni, e il gap crolla rapidamente a 2’10”.

Subito dopo la conclusione del primo tratto di fuoristrada, inizia subito il secondo, quello di Bagnaia, al quale il gruppo giunge spezzato in diversi tronconi e con un Jonathan Milan (Lidl-Trek) a fare il ritmo. In questo settore, quasi tutto in salita, tanto che in cima è presente il GPM di Grotti, si sfalda anche la fuga, con un Plapp molto attivo che si porta dietro Alaphilippe e Sanchez, mentre Vendrame non riesce a riaccodarsi per una manciata di secondi, finendo poi per essere ripreso da Trentin, Groves e Fiorelli dopo il GPM. In vetta e all’uscita dello sterrato, invece, un plotone piuttosto selezionato giunge con un ritardo di 1’35”, con Honoré che prova in solitaria a riavvicinarsi ai fuggitivi.

Nei chilometri seguenti, però, il gruppo decide di rallentare e torna a concedere fino a 2’30” al terzetto al comando, che continua a guadagnare anche sui più immediati inseguitori e su Honoré, transitando all’Intergiro di Monteroni d’Arbia e avvicinandosi poi rapidamente al terzo e ultimo settore di strada bianca, Pievina. Prima dell’ingresso nello sterrato, il gruppo, nuovamente tirato dall’UAE, va a riprendere i vari inseguitori e si riavvicina ai battistrada, ma in questo frangente avviene anche una caduta nella quale rimane coinvolto Damiano Caruso (Bahrain Victorious), che alla fine perderà più di un quarto d’ora dagli altri uomini di classifica.

Lo sterrato di Pievina viene affrontato compatto dai tre uomini al comando, mentre nel plotone si verifica il forcing della Ineos, che anche grazie a un po’ di vento laterale spezza il gruppo in diversi tronconi. La prima parte, composta da meno di 50 unità, ritorna su asfalto con un ritardo di 1’10” da Alaphilippe, Plapp e Sanchez, che proseguono di buon accordo fin quando, a una rotonda ai -11 dalla conclusione, lo spagnolo e il francese fanno un errore, con Plapp che ne approfitta per prendere alcuni metri di margine. Sanchez e Alaphilippe riescono comunque a rientrare sull’australiano poco dopo, ma l’intesa viene un po’ a mancare e da dietro si riavvicinano ulteriormente.

Il terzetto al comando entra infatti negli ultimi cinque chilometri e inizia lo strappo verso Serre di Rapolano con un vantaggio di mezzo minuto. Sanchez e Alaphilippe provano a turno a scattare per cercare di fare la differenza, ma nessuno dei due ci riesce e anche Plapp, pur in sofferenza, riesce a riaccodarsi agli altri due. È invece Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL) a tentare l’accelerazione in gruppo, che si allunga ma non si spezza e scollina con un distacco di soli 18″. A quel punto, però, con meno di 3000 metri da percorrere, i big si guardano e rallentano, e ad approfittarne sono i fuggitivi, che riguadagnano qualche secondo, e Andrea Piccolo, che allunga e prende un po’ di margine.

È però ormai troppo tardi per lui per riportarsi sul terzetto di testa, che si prepara allo sprint a tre finale. Plapp inizia l’ultimo chilometro in prima posizione, mentre Sanchez prende la ruota di Alaphilippe. La mossa dello spagnolo è giusta perché, quando il transalpino inizia il proprio sprint a poco più di 150 metri dall’arrivo, il corridore della Movistar ha gioco facile nell’affiancarlo e nel saltarlo, andando così a conquistare una prestigiosa vittoria. Plapp chiude terzo e Piccolo arriva quarto con un ritardo di 24″, anticipando di poco il gruppo, comprendente tutti i principali uomini di classifica.

Risultato Tappa 6 Giro d’Italia  2024

Classifiche Giro d’Italia 2024

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