Peter Kennaugh valuta il ritorno al ciclismo per “scrivere una nuova storia, con un finale diverso”

Peter Kennaugh sta valutando un ritorno al ciclismo. Appesa la bici al chiodo nell’aprile del 2019 dopo un lungo periodo di difficoltà legate a problemi mentali, il 32enne britannico si è recentemente approcciato al ciclismo trovando nuovamente il piacere di pedalare e di andare in bici. Sentimenti che gli stanno facendo valutare la possibilità di tornare in un ambiente nel quale aveva dimostrato di avere grandissimo potenziale. Due volte campione nazionale in linea, l’originario dell’isola di Man ha corso per otto anni con il Team Sky, conquistando un totale di 11 successi, tra i quali anche due tappe al Giro del Delfinato, la Cadel Road Race 2016 e la Settimana Coppi e Bartali 2014, contribuendo inoltre anche ad alcune delle vittorie più importanti della corazzata britannica.

Mi sento come se gli ultimi tre anni siano stati una sorta di pellegrinaggio, o comunque qualcosa di simile – spiega in un video pubblicato da Wahoo – Ho detto che il ciclismo è stato difficile negli ultimi due anni della mia carriera, ma il primo dopo il ritiro è stato il più stressante. Una esperienza difficile e impegnativa anche per mia moglie Lauren. Il fatto che sia ancora con me mostra è incredibile pensando a quello che le ho fatto vivere e quando ero giù. Affrontare tutto questo è stato parte di un lungo processo”.

Fermo ormai da marzo del 2019, il classe 1989 rivendica la sua scelta: “È stata un’esperienza e un viaggio che non rimpiango perché se non l’avessi fatta non sarei dove sono ora. Sarei nella stessa posizione di allora, semplicemente continuando a sprecare tempo”. Ritrovato il suo equilibrio personale, guarda dunque con occhi diversi al ciclismo, con nuova voglia di lottare e un sentendo nuovamente il fuoco dentro e la voglia di fare sacrifici per questo

“Ora sarei in grado di tornare in gruppo e se qualcuno facesse notare ‘è arrivato Pete Kennaugh, quello che si è ritirato tre anni fa’, non avrei problemi – spiega – Ho visto la vita, ho vissuto… mi sono preso cura di me e per me riuscire a pensarla così è la cosa più importante. È quello che mi dà fiducia perché due anni fa non sarei riuscito a pensarla così, questa cosa mi avrebbe pietrificato e sarebbe bastato questo pensiero per non voler mai più pensare di tornare”.

Kennaugh invece ora si sente pronto per provarci di nuovo, gettarsi di nuovo nella grande mischia e “provare a riscrivere quel capitolo che non è mai stato scritto e terminare il libro che non è mai stato concluso”. L’obiettivo per lui dunque è “scrivere una nuova storia, con un finale diverso“. Con la consapevolezza e il sentimento che se ora gli si chiede “la sua identità e chi è lui realmente”, la sua riposta ora è “Peter Kennaugh, il ciclista”.

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