Caso Bertizzolo, una questione (quasi) solo spagnola ma è un paradosso internazionale

Sospiro di sollievo per il movimento ciclistico femminile italiano. Dopo il mancato trasferimento di Sofia Bertizzolo alla Movistar a causa del suo contratto in essere con la Polizia di Stato, con la formazione iberica che sottolineava un problema con l’UCI e il nuovo regolamento del Women’s WorldTour, non erano mancate le preoccupazioni considerando che molte altre atlete di punta del nostro movimento fanno parte di enti statali. Le varie Letizia Paternoster, Elisa Longo Borghini, Marta Bastianelli, Elena Cecchini Tatiana Guderzo possono dunque tuttavia stare tranquille visto che il problema non sorge per le nazioni delle loro squadre di appartenenza, ma si tratta di un caso legato alle legge interne dei paesi, in questo caso della Spagna (ma il problema sorgerebbe anche in Francia). Se infatti l’UCI dal canto suo ha previsto il problema permettendo alle cicliste di correre con uno specifico contratto autonomo. Una soluzione tuttavia non applicabile per la regolamentazione iberica.

A fare chiarezza è la stessa talentuosa 22enne veneta, che dovrà dunque ora trovare una nuova squadra: “Ogni nazione ha le sue leggi. La mia situazione coinvolge regolamento UCI, la legge italiana e la legge spagnola. Essendo parte della squadra della polizia italiana, che mi supporta dal 2015, ma ancora di più essendo una ciclista donna italiana (che per legge non può essere professionista, legge 91/1981), ho bisogno di uno specifico contratto UCI (da indipendente, ndr). Questo contratto, di cui ho bisogno per essere a norma in Italia, non è legale in Spagna. Per essere chiari, non posso far parte di una squadra spagnola il prossimo anno. Ogni nazione ha le sue leggi ed è molto difficile comprendere come funziona, per questo ce ne siamo accorti solo ora”.

Riassumendo, non potendo essere una ciclista professionista per la legge italiana, le nostre atlete devono firmare con le squadre un contratto da libere professioniste, ovvero non direttamente dipendenti da una squadra ciclistica. Una soluzione avallata dall’UCI, ma che non è consentita dalla legge spagnola. E da qui l’impasse da cui non è stato possibile uscire. Resta da comprendere se è una questione esclusivamente legata al WorldTour, come sembra, oppure se riguarderà anche le altre categorie.

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