La Movistar scarica Sofia Bertizzolo per il suo contratto con la Polizia di Stato: a rischio il WorldTour per le italiane?

Niente Movistar per Sofia Bertizzolo. Un brutto colpo per la ciclista italiana, ma che potrebbe dare una spallata all’intero movimento azzurro, che si ritroverebbe così molto limitato in alcune sue scelte. La ragione della separazione tra le parti ancor prima dell’inizio del rapporto che sarebbe dovuto effettivamente iniziare nel mese di gennaio, è da cercarsi nella sua appartenenza alla Polizia di Stato, secondo quanto riporta il team spagnolo. Nel comunicato in cui la squadra ha comunicato la notizia si spiega infatti che la sua relazione contrattuale con le Fiamme Oro la porterebbe ad avere due contratti di lavoro, una condizione proibita dall’UCI per le nuove squadre del WorldTour femminile.

Un problema che, se confermato, rischierebbe ovviamente di portare grossi problemi al movimento italiano visto che sono numerose le cicliste italiane nella stessa condizione, in Polizia o altri enti. Tra queste, per citare alcuni dei nomi più importanti, Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e Marta Bastianelli (Alé Cycling), così come le giovani Letizia Paternoster (Trek-Segafredo) ed Elisa Balsamo.

“Dopo aver esplorato qualsiasi opzione possibile e stabilito che non è possibile combinare in maniera appropriata entrambe le situazioni, la Movistar non può far altro che augurare a Sofia il meglio per il suo futuro sportivo – fa sapere la squadra spagnola – Il regolamento riguardo le squadre WorldTour, categoria a cui la squadra punta per il 2020 ottenendone licenza, impedisce l’esistenza di un doppio contratto di lavoro, il che in pratica impedisce alla Bertizzolo di iniziare il suo contratto con il team a partire dal primo gennaio”.

Ad entrare in ballo è una novità regolamentare (articolo 6.1) per cui “una ciclista, durante il presente contratto, non può lavorare per altre squadre o pubblicizzare altri sponsor che non siano quelli della squadra”. Sembrano possibili delle eccezioni, ma al momento sembra necessaria una deroga specifica da parte dell’UCI, anche se ovviamente bisogna comprendere quale è l’intepretazione delle altre squadre, visto che la compagine iberica è sinora l’unica ad aver sottolineato il problema, portando a questa decisione.

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio