Esce oggi l’autobiografia di Damiano Cunego: “Purosangue. Il Piccolo Principe, un campione a pane e acqua”

Damiano Cunego si racconta. A poco meno di un anno dal ritiro dalle corse, il vincitore del Giro d’Italia 2004 pubblica la sua prima autobiografia, in uscita giovedì 2 maggio, “Purosangue. Il Piccolo Principe, un campione a pane e acqua“, in collaborazione con Tiziano Marino, giornalista appassionato di ciclismo alla sua prima pubblicazione. Dai suoi primi passi e le prime pedalate durante una tranquilla infanzia nel suo veronese, con anche altre passioni oltre al ciclismo che diventerà poi la sua croce e delizia. Chiamato a raccogliere la pesante eredità di Marco Pantani con il suo successo nella Corsa Rosa a pochi mese dalla tragica scomparsa del Pirata, colui che viene soprannominato il Piccolo Principe vivrà in quell’anno la sua stagione migliore.

Negli anni successivi anche trionfi al Giro di Lombardia, alla Amstel Gold Race e numerose altre vittorie, per un palmarès alla fine tra i migliori della sua generazione. Purtroppo per lui l’etichetta di enfant prodige mai realmente sbocciato lo seguirà nell’arco di una carriera comunque di successo, nella quale ha sfiorato anche il titolo iridato vincendo anche la Maglia Bianca al Tour de France e tappe alla Vuelta a España.

Finché sono stato in sella ce l’ho messa tutta, allenandomi duramente e sempre onestamente. Di certo sono un uomo che può camminare a testa alta e guardarsi allo specchio senza vergogna. Ho dimostrato che si può vincere a pane e acqua. Credetemi, anche se ho vinto «solo» un Giro d’Italia.

Nel libro presenti aneddoti, curiosità e foto inedite di un corridore che prima di tutto era un uomo, con la sua salda dignità. “Cunego ha avuto la sola colpa di voler correre onestamente, pagandone lo scotto sulla propria pelle e ottenendo molto meno rispetto a quanto avrebbe meritato. Un purosangue, che ha dimostrato come, negli anni in cui il doping la faceva da padrone, fosse possibile vincere anche a pane e acqua”, i legge nell’introduzione al libro, in cui trova spazio anche una prefazione di Davide Cassani.

Non mancherà ovviamente anche una parte dedicata al racconto della storica rivalità con Gilberto Simoni, del quale era sulla carta gregario in quel Giro 2004 che invece dominò a soli 22 anni. Spazio anche alle “relazioni umane con le persone che gli sono state accanto in questi diciassette anni da corridore, anche quando qualcuno ha cercato di infangare il suo nome coinvolgendolo in vicende con cui non aveva nulla a che fare”.

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