UCI, stop alle corse fino a luglio (agosto per il WorldTour)

L’accordo siglato in video-conferenza questa mattina tra UCI, rappresentanti degli organizzatori, delle squadre e dei corridori ha sortito il nuovo assetto (ovviamente al momento ancora teorico) del calendario internazionale. Il blocco delle corse, che due settimane fa era stato fissato fino al 1 giugno, è stato ora prolungato sino al 1 luglio. Da quel giorno, situazione sanitaria e normativa permettendo, si potrà tornare a correre gli eventi non di categoria WorldTour, anche se non è stato ancora stilato un elenco delle corse riprogrammate. In questo momento, il primo evento programmato per luglio sarebbe Sibiu Cycling Tour (2.1), in Romania, al via proprio il 1 luglio.

Per quanto riguarda gli eventi del massimo livello UCI, bisognerà attendere invece fino a inizio agosto, con il primo evento che potrebbe quindi essere la Classica di San Sebastian (attualmente in programma il 27 luglio e per la quale basterebbe un piccolo spostamento in avanti), oppure Classica di AmburgoPrudential RideLondon-Surrey del 16 agosto. Mettendo in campo una rincorsa velocissima al recupero delle corse saltate, con alcune sovrapposizioni rilevanti come quella tra Tour ed Europei in Trentino, si arriverebbe a correre fino a novembre inoltrato laddove fosse geograficamente possibile (soprattutto Spagna e Portogallo).

“Vorrei salutare i rappresentanti degli organizzatori, i team e i corridori per la loro collaborazione e il loro impegno in questi tempi difficili – ha sottolineato il presidente David Lappartient – Abbiamo ancora del lavoro per finalizzare lo sviluppo di un calendario internazionale UCI 2020 completamente rivisto a causa della pandemia di coronavirus che colpisce il mondo, ma oggi è stato compiuto un primo passo molto importante. Allo stesso modo, abbiamo istituito un quadro che consentirà di preservare i diritti essenziali dei ciclisti e degli staff delle squadre, consentendo al contempo di adottare le misure necessarie per la loro sopravvivenza. Insieme, supereremo la crisi e ricostruiremo il ciclismo post-Covid-19″.

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