Trek-Segafredo, Luca Guercilena pensa a dividere la squadra in tre gruppi “in base a specifici gruppi di corse”

Le squadre sono in attesa del nuovo calendario che l’UCI ufficializzerà settimana prossima. Tra queste, anche la Trek-Segafredo che, come tutte le altre, sta attendendo in ordine sparso la possibilità di poter tornare ad allenarsi e quindi di poter anche stilare gli obiettivi per quel che rimarrà della stagione. In attesa di avere per le mani l’atteso calendario, la dirigenza sta cominciando a ipotizzare come organizzare quando si tornerà sul campo. Al momento non è ovviamente facile prevedere quello che succederà, ma almeno la squadra statunitense non sta vivendo problematiche dal punto di vista economico, dato che fino ad ora sono stati pagati regolarmente tutti gli stipendi dovuti.

“Stiamo ancora aspettando il calendario ufficiale dell’UCI perché senza quello è molto difficile fare un programma – ha affermato Luca Guercilena a Cyclingnews – Dobbiamo comprendere il nuovo calendario, analizzarlo e quindi decidere il tipo di protocolli che dobbiamo utilizzare. Questi possono avere un impatto sugli obiettivi di ciascun ciclista”.

La strategia alla ripresa potrebbe essere quella di dividere la squadra in piccoli gruppi omogenei dal punto di vista geografico, per ridurre al minimo l’interazione tra i membri della squadra: “Potremmo creare due o tre gruppi diversi e selezionare la squadra in base a specifici gruppi di corse. Ciò significa che non li rimescoleremo gara per gara, come facciamo normalmente. È complicato, tuttavia, finché non avremo il calendario delle gare tra le mani” ha quindi aggiunto.

L’ampiezza dei roster, sia maschili che femminili, garantirebbe la praticabilità di questa ipotesi: “Potremmo fare un calendario italiano, un calendario franco-belga e uno spagnolo, quindi avere tre gruppi avrebbe senso: creeremmo luoghi in cui possano vivere e trascorrere la maggior parte del loro tempo”.

Finora sono stati rispettati “tutti i contratti e le esigenze dei team” ha quindi aggiunto Guercilena, che spera di poter “fornire una buona visibilità a tutti gli sponsor” con la ripresa delle competizioni, così da minimizzare il rischio che le cose cambino.

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