Trek-Segafredo, Jasper Stuyven preoccupato per il contratto in scadenza: “Per ora calma piatta…”

Jasper Stuyven teme per il proprio futuro. Il corridore belga potrebbe essere uno dei maggiori penalizzati dalla crisi economica che rischia di investire, e sta già in parte interessando, il mondo del ciclismo. Il suo contratto con la Trek-Segafredo è infatti in scadenza a fine 2020, e al momento non sono arrivate offerte concrete né per il rinnovo né per cambiare divisa. Una situazione sicuramente anomala per un atleta in grado di farsi spesso notare in gruppo, anche di recente: poco prima del lockdown ha infatti ottenuto un importante successo alla Omloop Het Nieuwsblad 2020, a conferma delle sue grandi doti nelle classiche sul pavé. Si tratta già dell’ottavo successo in carriera, forse il più importante dopo la vittoria di tappa alla Vuelta a España 2015 e la Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2016.

Il classe ’92 tuttavia ha rivelato tutta la sua preoccupazione per la possibilità di non avere un contratto per la prossima stagione, sfogandosi in un’intervista concessa a DHN, in cui ha rivelato: “Il mio telefono dovrebbe squillare di continuo in questo periodo, ma per il momento c’è la calma piatta…“. Velocista in grado di tenere anche sugli strappi, ottimo corridore da classica, il rischio per Stuyven potrebbe essere di trovarsi nel limbo di chi non dà le garanzie dei campioni già affermati, ma di chiedere sicuramente uno stipendio e un ruolo da capitano nelle corse a lui congeniali.

Per il belga il grosso obiettivo in carriera sarà sicuramente cercare di salire sul podio della Parigi-Roubaix, sfiorato in ben due occasioni: nel 2017 fu quarto, l’anno successivo quinto. Il settimo posto al Giro delle Fiandre 2018 e il decimo alla Milano-Sanremo dello stesso anno certificano le sue possibilità di lottare per un piazzamento, se non qualcosa di più, in tre classiche monumento: sarà importante per lui trovare un team che gli dia la necessaria fiducia e un contratto per la prossima stagione, in un periodo nel quale per le dirigenze è difficile muoversi, nell’incertezza totale che regna nel circuito.

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