Trek-Segafredo, Giulio Ciccone: “Per me correre con Nibali è come tornare a scuola”

Giulio Ciccone tra passato, presente e futuro. In una lunga intervista concessa a Eurosport, il corridore della Trek-Segafredo ha infatti spaziato tra vari temi, partendo dai rulli, unica possibilità di allenamento in questo momento, fino ad arrivare al compagno di squadra Vincenzo Nibali, passando da Giro e Tour. L’abruzzese ha infatti potuto ricordare il successo della tappa del Mortirolo al Giro d’Italia 2019, oltre alla maglia gialla indossata all’ultimo Tour dopo la tappa della Planche des belles filles, conclusa in seconda posizione alle spalle del belga Dylan Teuns. Impossibile, però, non partire con un pensiero sulla situazione attuale rapportata al ciclismo.

“Mi sto allenando sui rulli, faccio passare il tempo facendo degli esercizi, un po’ di palestra – ha dichiarato – Diciamo che è un po’ brutto rimanere chiusi in casa quando fuori c’è un tempo bellissimo e soprattutto quando ormai siamo nella stagione delle Classiche e delle gare più belle, è un po’ una situazione strana”.

Il classe ’94 ha poi paragonato il suo successo di tappa nell’ultima edizione della corsa rosa a quello ottenuto nella stagione d’esordio, il 2016, con la maglia della Bardiani: “ Il Mortirolo è stata una delle migliori giornate della mia carriera. Sestola nel 2016 era super inaspettata, non mi aspettavo di avere con una squadra piccola e vincere. Mi sono meravigliato di me stesso, però se guardi i dati anche adesso, sono stati dati importanti, non è stata una sculata. Quest’anno invece è stato una conferma per me stesso e soprattutto la aspettavo già da tantissime tappe”.

Dopo aver parlato della maglia gialla conquistata all’ultima Grande Boucle e recentemente messa in palio per una raccolta fondi finalizzata all’acquisto di un respiratore per l’ospedale di Chieti, lo scalatore italiano ha avuto parole al miele per il compagno di squadra Vincenzo Nibali: “Con Vincenzo il rapporto è bellissimo, tra di noi c’è intesa. Abbiamo iniziato l’anno bene, abbiamo fatto diversi ritiri, l’ultimo prima di Laigueglia e lì si vedeva già l’intesa, non solo con Nibali, ma con tutto il gruppo italiano. Con Vincenzo per me è come tornare a scuola, siamo simili su tanti aspetti, quindi per me avere lì un maestro è importante. Dopo quattro-cinque anni di professionismo, entrare in squadra con un corridore come Vincenzo ti fa venire anche quella voglia di cambiare e di reinventarti un po’, ti dà nuovi stimoli”.

Infine, il venticinquenne ha voluto lanciare un messaggio di sostegno a tutta Italia e soprattutto alla città di Bergamo, che tanto gli è cara: “Bisogna restare al sicuro più possibile. Perché se tutti restiamo al sicuro adesso, sicuramente staremo meglio e ci godremo l’estate e soprattutto ci godremo le corse, che per noi è la cosa più importante. Un grosso saluto ovviamente a tutti gli amici di Bergamo, che per me è una seconda casa, ho corso nella Colpack, che posso dire davvero che è una seconda famiglia. Abbraccio tutti, spero di rivedervi presto in gara e spero che saremo tutti lì più cattivi di prima, con più grinta”.

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