Tom Dumoulin e il suo periodo liberatorio: “Stavo andando a un raduno in altura, ma ho fatto inversione…”

Tom Dumoulin è stato uno dei grandi “casi” del 2019. Il neerlandese ha chiuso la sua stagione senza vittorie e con tanti problemi fisici. Durante l’anno è maturata anche la separazione, non particolarmente placida, dal Team Sunweb e, successivamente, l’approdo alla Jumbo-Visma. Insomma, giorni a dir poco intensi, che hanno poi portato a una svolta nella carriera del 29enne di Maastricht, che in carriera vanta una vittoria e un secondo posto al Giro d’Italia, oltre che un posto d’onore al Tour de France e una maglia di Campione del mondo nelle prove a cronometro.  È lui stesso a raccontare nel dettaglio il periodo dell’infortunio e del divorzio dalla Sunweb in un’intervista rilasciata a CyclingNews.

“Dopo il Giro del Delfinato (che ha visto il ritiro di Dumoulin prima della settima tappandr) i piani erano ancora quelli di andare al Tour de France – racconta proprio il neerlandese – Dopo essermi ritirato sono andato direttamente all’ospedale per l’operazione al ginocchio. Il giorno dopo sono partito per un periodo di allenamento in altura per preparare la Grande Boucle. Stavo guidando in direzione di La Plagne ma lungo la strada mi sono detto ‘Cosa diavolo sto facendo, non riesco nemmeno a piegare il ginocchio. Cosa sto andando a fare in montagna e cosa potrò fare al Tour?’. Quello è stato il momento, seduto da solo nella mia automobile, in cui ho davvero pensato all’intera situazione e ho realizzato che non sarebbe andata a finire bene. Così, sono tornato indietro. È stato un giro in auto di 600 chilometri, ma in quel momento mi sono conto che non sarei andato al Tour de France”.

Non sono stati momenti facili per Dumoulin: “Erano giorni strani, con tutte quelle voci sul fatto che avrei cambiato squadra e l’infortunio. Poi, mentre si stava correndo il Tour, quello non è proprio stato un buon periodo – ricorda l’ormai ex corridore della Sunweb – Dalla fine di agosto in poi è andata meglio. Ma, ripensandoci, tutto questo, nella sua interezza, è stata una liberazione per me. Per dieci anni sono rimasto concentrato sul vincere le corse e migliorare giorno dopo giorni. Dopo questo lungo periodo stavo iniziando a rendermi conto di questo tutto questo fosse esigente e che avrei potuto anche prendermi una piccola pausa. Poi, sono stato costretto a prenderla per via dell’infortunio; all’inizio non mi piaceva, ma poi l’ho davvero vissuta come una vera liberazione. Prima era solo vincere, la condizione, il peso, la pressione, fare interviste e le cose pubblicitarie. Questo è stato il primo periodo da dieci anni a questa parte in cui non avevo quelle cose per la testa”.

Dumoulin torna anche sul divorzio dalla Sunweb: “Per un po’ non mi sono sentito bene in squadra – ha dichiarato – E c’è stato un momento in cui ho sentito il bisogno di ‘sganciare la bomba’ del fatto che non vedevo più un futuro per me in squadra. Ne ho parlato con Iwan Spekenbrink (il general manager della squadra tedesca – ndr) e lui non è stato felice di sentirmelo dire, avevo un contratto di due anni in essere. È stato difficile tirar fuori qualcosa da quella situazione, ma alla fine ce l’abbiamo. Io, quando ho parlato con Spekenbrink, non avevo una soluzione in mente, ma sapevo bene quel che volevo”.

Ora il corridore di Maastricht è del tutto concentrato sulla nuova avventura con la Jumbo-Visma: “Mi sono sentito subito a casa. Ho corso per questa squadra a livello Continental, quando era Rabobank, così già conoscevo tanti membri dello staff, allenatori e corridori. Durante una cena, a ottobre, abbiamo subito affrontato le questioni di leadership. Io ho detto ai miei compagni che voglio sono qui solo per essere il miglior ciclista che posso essere. L’ambiente nella squadra è davvero ottimo e io non voglio interferire con alcunché. La mia intenzione è quella di essere un valore aggiunto per la Jumbo-Visma”.

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