Quick Step-Alphavinyl, Julian Alaphilippe: “Il 2022 è stato l’anno più duro della mia carriera, ora ho un po’ più paura in discesa”
La speranza, per Julian Alaphilippe, è che cambiando il calendario sul muro cambi anche la sorte che lo ha accompagnato negli ultimi mesi. Il 2022 del francese è stato a dir poco amaro: solo due vittorie, al Giro dei Paesi Baschi e al Giro di Vallonia, a fronte di una serie di problemi che ne hanno caratterizzato la stagione, primo fra tutti la bruttissima caduta in cui è rimasto coinvolto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Il corridore della Quick Step-AlphaVinyl si è infortunato anche alla Vuelta a España e ha pure dovuto fare i conti con il Covid, che lo ha costretto a un periodo supplementare lontano dalle corse.
Necessario, quindi, voltare pagina: “Nel 2022 non sono mai stato al 100 per cento in una gara – le parole di Alaphilippe raccolte da CyclingNews – Ho dovuto sempre inseguire e così è stato difficile trovare un equilibrio con le mie speranze e le ambizioni. Volevo vincere come spesso avevo fatto in passato, ma hanno continuato a materializzarsi guai. Ripartire da capo più volte è stato più duro rispetto ai dolori delle cadute”.
“È stata la stagione più dura della mia carriera – commenta l’iridato di Imola 2020 e Leuven 2021 – La mia famiglia è stata fondamentale nell’aiutarmi a superare tutte le difficoltà. Puoi essere il campione del mondo e cadere tante volte, ma alla fine della giornata devi comunque tornare a casa e prenderti cura di loro. Mio figlio Nino è ancora troppo piccolo per capire cosa stava succedendo, quindi mi ha aiutato a mettere le cose nella giusta prospettiva”.
Alaphilippe è da sempre considerato uno dei migliori “piloti” di bicicletta, ma i suoi incidenti recenti sembrano aver lasciato qualche traccia: “Quando sono in discesa e i percorsi sono insidiosi, provo un po’ più di paura rispetto a prima. Questo non significa che ora freni di più o che sia diventato scarso in discesa, ma devo ammettere che sento di più il pericolo. Fortunatamente, però, non ho più dolori quando sono in sella e quindi nulla mi trattiene dal tornare al massimo nel 2023”.
Il francese si concede anche una riflessione generale: “Il ciclismo era pericoloso anche 10 o 20 anni fa. Penso sia intrinsecamente uno sport pericoloso. Sul perché si cada, non lo so: di certo la velocità è più alta e le bicicletta sono più prestative, quindi tutti cerchiamo di arrivare al limite. A volte, poi, sono i percorsi a essere pericolosi, ma i corridori sono responsabili del modo in cui guidano la loro bicicletta e spetta a noi pensare anche agli altri in corsa. C’è grande pressione e tutti vogliono stare davanti: questo non credo potrà mai cambiare, è la natura delle corse”.
Alaphilippe parla anche della sua agenda, ribadendo che il primo grande obiettivo del suo 2023 sarà “il Giro delle Fiandre. Lo guardavo in tivù da piccolo, l’ho corso solo una volta ed è finito come tutti ricordano (cadde tamponando una motocicletta dell’organizzazione – ndr), ma resta una delle corse che amo di più”. L’altro grande appuntamento del francese sarà il Tour de France 2023: “Voglio esserci ed essere nella mia miglior condizione. Ho bellissimi ricordi delle mie ultime partecipazioni e so che quando sei al meglio, in quella corsa vivi emozioni che non provi da nessuna altra parte”.
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