Parigi-Roubaix 2021, il prefetto contrario alla corsa: “Mi devono spiegare come sia coerente con il distanziamento”

Cielo sempre più cupo sulla Parigi – Roubaix 2021. Con la Regione che è ormai nuovamente in lockdown, da subito erano emerse perplessità sulla possibilità che l’Inferno del Nord potesse svolgersi regolarmente e, dopo essere completamente saltata nel 2020, la corsa di chiusura del pavé rischia concretamente di dover subire quantomeno un nuovo rinvio (anche se immaginarla svolgersi in autunno, quasi da sola rispetto a corse dal profilo simile, è difficile, per quanto non impossibile). Conferma delle difficoltà in tal senso, pur senza voler fare un annuncio al momento, arriva dal Prefetto della Regione Hauts-de-France, dove sostanzialmente si svolge quasi interamente la corsa. Intervistato dalla Radio France Bleu Nord, Michel Lelande si è infatti mostrato decisamente pessimistico riguardo le possibilità di svolgimento della prova domenica 11 aprile.

“Potete immaginare la risposta a questa domanda – risponde alla domanda della giornalista che le chiede riguardo la conferma della corsa, aggiungendo che invece i belgi (ma anche noi italiani) riescono a svolgere i propri eventi – Bisognerà che mi spiegano come una corsa ciclistica sia coerente con i gesti barriera e tutte le altre questioni che riguardano la sicurezza e il distanziamento. Me lo devono spiegare…”

Forte anche dell’esperienza alla Parigi – Nizza, in cui le ultime due tappe si sono svolte in una area con forte limitazioni, ASO ha dimostrato a sua volta di essere in grado di garantire gli standard di distanziamento, con l’evento che andrà chiaramente svolto a porte chiuse, ovvero con il solo pubblico residente su quel tratto di percorso. Il peso dell’istituzione ASO in Francia è piuttosto forte e può riuscire a convincere anche chi è contrario, ma ovviamente per il momento si tratta di segnali tutt’altro che incoraggianti

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