Operazione Aderlass, trovate foto di Dumoulin e Roglic tra le carte: “Né accusati né testimoni”, fa sapere la procura

Due nomi eccellenti accostati (non si sa bene perché) alla Operazione Aderlass. Si tratta di Tom Dumoulin e Primoz Roglic, che figurano in un archivio fotografico a disposizione degli investigatori austriaci, i quali tuttavia non spiegano come e perché questo database sia stato costruito, se non che sarebbe stato usato durante gli interrogatori a testimoni e indagati. Sarebbe dunque stato usato per sapere se le persone in questione facciano parte della rete di persone legate al caso. Non viene tuttavia reso noto chi sono le altre persone che compaiono in foto (circa 30-40), né perché sono a loro volta in questa serie di scatti. È tuttavia fondamentale sottolineare che i corridori non risultano essere nelle liste “né degli accusati né dei testimoni“, come spiega il pubblico ministero di Innsbruck a Suddeutsche Zeitung. Anche la Jumbo – Visma, formazione in cui ora militano entrambi i corridori, fa sapere che nessuno dei due è stato contattato dalle autorità investigative, né che risultano aver avuto mai contatti con Schmidt o nessuna persona della sua cerchia.

Perché dunque le loro foto sono nella cartella? Forse per valutare eventuali risposte credibili da parte dei testimoni, differenziando persone coinvolte e non? Tra questi, ad aver commentato quegli scatti c’è George Preidler, ex compagno di squadra del neerlandese nel 2017 (ma l’ammissione dell’austriaco per l’uso delle sacche è per l’anno 2018). Attualmente squalificato dopo la sua confessione, Preidler ha raccontato un episodio riguardo un ritiro che la squadra aveva deciso per i suoi corridori di punta in vista del Giro d’Italia poi vinto dal suo capitano. Un Training Camp al quale a lui non è stato concesso di andare, malgrado si fosse anche proposto di pagare di tasca propria le spese. Episodio che gli aveva fatto venire qualche domanda, anche considerando la forma con cui i suoi compagni ne erano usciti.

Riguardo lo sloveno invece Preidler si era espresso in termini dubbiosi vista la sua esplosione ad alti livelli così tardiva, riflettendo sul fatto che nel 2018 Schmidt aveva delle sacche di sangue in una banca slovena. “Non ho mai capito come si possa passare dall’esser un saltatore sugli sci a vincere un GT di tre settimane”, era stata la sua riflessione, che comunque era stata riconosciuta come “supposizione”. Preidler non ha voluto commentare nuovamente la questione, dicendo solamente “che ci potrebbero essere altre persone interessanti con cui parlare riguardo questo caso in Germania”, secondo quanto riporta il quotidiano che lo ha contattato. Una circostanza che smentirebbe, ma che invece potrebbe essere a sua volta smentita, le dichiarazioni precedenti del dottor Mark Schmidt, attorno al quale ruota tutto il caso, che ha recentemente assicurato di non essersi occupato di nessun altro cliente oltre a quelli già nominati nelle indagini.

Intanto la Sunweb, che dal prossimo anno sarà Team DSM, risponde riguardo quanto dichiarato da Preidler, facendo sapere a loro volta di non essere mai stati contattati dagli inquirenti. Sul ritiro fanno invece sapere che “il compito principale di Georg in quel periodo era di focalizzarsi sugli obiettivi del team”, lavorando con altri allenatori e studiando fattori tattici che potevano rivelarsi importanti.

L’articolo che ha portato alla luce l’esistenza di queste foto si chiude ribadendo come rimanga l’interrogativo riguardo la presenza di Dumoulin e Roglic, parlando di come questo sia “lontano dall’essere l’unico mistero irrisolto della Operazione Aderlass”. I diretti interessati hanno a loro volta smentito qualsiasi contatto e implicazione tramite il team contattato da cyclingnews, ma probabilmente non sarebbe neanche necessario dare credito a cose di questo tipo, visto che, ed è quello che conta, qualsiasi cosa sia stata detta durante le indagini la procura non ha ritenuto di dover convocare i corridori, neanche in qualità di testimoni.

Appare infatti tutto molto fumoso, se non inconsistente. Tanto da aver avuto il dubbio se parlarne o meno. Abbiamo tuttavia deciso di farlo per provare a descrivere la cosa in maniera lineare, chiarendo posizioni e passaggi, piuttosto che lasciare che possa essere letta in trafiletti poco chiari o ancor più fumosi, magari con traduzioni poco accurate (volutamente o meno).

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