Movistar, Alejandro Valverde ci sta seriamente ripensando: “Se continuo così potrei anche continuare nel 2022”

Quest’anno sto avendo ottime sensazioni e non so se smetterò o continuerò ancora un anno“. Con queste parole a fine Freccia Vallone 2021 Alejandro Valverde ha confermato ieri ai nostri microfoni i suoi ripensamenti riguardo il ritiro a fine anno. Dopo un 2020 difficile, in cui per la prima volta dal 2012 (anno del suo ritorno dopo la squalifica) non ha ottenuto successi, il murciano sembrava ormai sempre più proiettato verso un ritiro al termine di questa stagione, in cui inseguire il sogno olimpico che con lo spostamento dei Giochi di Tokyo appariva quasi come una illusione, forse anche a lui stesso. Erano arrivati così, per la prima volta nella sua lunga carriera, i propositi di appendere la bici al chiodo alla fine di quest’anno.

Dopo le primissime corse l’aria sembrava la stessa, ma con il ritorno delle buone sensazioni è iniziata a tornare sul tavolo la possibilità di continuare anche per un altro anno. Così, se a gennaio l’uomo simbolo della Movistar iniziava la stagione con l’idea che fosse l’ultima e a febbraio annunciava che era arrivata l’ora di smettere, già da marzo l’aria era cominciata a cambiare, ventilando che la decisione non era irremovibile. Con il passare dei giorni e vedendo che poteva ancora avere un ruolo importante in gruppo, pesando sulla corsa e ottenendo buoni risultati, sembra dunque farsi sempre più largo in lui la possibilità di andare avanti. “Se continuo così potrei anche continuare nel 2022“, aggiunge infatti con un sorriso sornione.

Una decisione che peraltro viene anche in qualche modo facilitata dalla voglia di vivere ancora le emozioni che solo il pubblico sa darti, magari vivendo davvero una ultima stagione come meritano corridori come lui, con la possibilità di essere salutati dai tifosi di tutto il mondo. Una sorta di lungo tour di addio, come si addice alle grandi star. A questo proposito, aggiungono un tassello le sue ultime dichiarazioni concesse a RaiSport: “Non abbiamo il calore del pubblico e per noi è dura, l’assenza del pubblico si fa sentire. A volte sembra che stiamo concentrati e non ce ne rendiamo conto, ma non è così. Anche per questo a volte mi chiedo se voglio davvero lasciare il ciclismo così, in questo modo, senza il pubblico ad animare la corsa. Verrebbe voglia di proseguire un altro anno fosse anche solo per questo, per tornare a godere del pubblico e che il pubblico possa godersi la corsa”.

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