Jumbo-Visma e Intermarché-Circus-Wanty, tanti corridori usano un nuovo prodotto alimentare a base di bicarbonato di sodio: “Un grande e vantaggioso cambiamento”
In un ciclismo sempre più attento a quello che vengono chiamati “guadagni marginali”, l’alimentazione è un aspetto fondamentale. Capita così che un nuovo prodotto, a base di una sostanza decisamente “vecchia” stia diventando un fattore significativo nelle prestazioni di alcuni corridori. È il caso del “Bicarbonate System”, commercializzato da un’azienda svedese e il cui uso – assolutamente lecito – sta prendendo piede in gruppo. “Bicarbonate” è una parola inglese, ma il significato in questo caso è abbastanza intuitivo: trattasi proprio del bicarbonato, che si può trovare nelle cucine di tutte le case e che ha diversi utilizzi.
In questo caso, è entrato nella lista degli ingredienti di un prodotto che aiuta gli atleti a spingere di più, soprattutto perché rallenta la produzione di acido lattico nei muscoli. Detto che quello del bicarbonato è un “metodo alimentare” abbastanza datato, il nuovo prodotto in questione ha eliminato i diversi effetti collaterali che il bicarbonato poteva causare all’apparato digerente: “È un grande passo – le parole di Joshua Rowe, dell’azienda produttrice Maurten, raccolte da VeloNews – Abbiamo preso qualcosa che le persone facevano fatica a consumare per decenni e ne abbiamo rimosso tutti i possibili aspetti negativi. Penso che sia un punto di svolta, e sembra che lo pensino anche gli atleti”.
Già, perché, il Bicarbonate System è già da tempo utilizzato da squadre di alto livello come la Jumbo-Visma e la Intermarché-Circus-Wanty. “Restando al solo livello WorldTour ci sono dozzine di corridori, anche di squadre che non sponsorizziamo direttamente, che stanno ordinando il prodotto. Abbiamo una bella lista di prenotazioni…”, le parole di Herman Reuterswärd, rappresentante dell’azienda produttrice. E anche fuori dal ciclismo ci sono fior di campioni che l’hanno utilizzato, fra cui l’ex pattinatore Niels van der Poel, lo specialista della corsa trial Kilian Jornet e il maratoneta Joshua Cheptegei.
Tornando al ciclismo, fra i nomi che vengono fatti ci sono quelli di Wout van Aert, Primož Roglič e di Lotte Kopecky, stelle di prima grandezza del panorama attuale: “Già 20 anni fa si vedevano velocisti che mandavano giù il bicarbonato quando mancavano 30 chilometri alle volate – il commento di Mathieu Heijboer, responsabile delle prestazioni di casa Jumbo-Visma – Lo usavo anche io: dava piccoli benefici, ma gli effetti collaterali erano un rischio. Qualcuno dei nostri corridori utilizza il prodotto già dal 2021 e ora questo sistema ha aperto un mondo nuovo per alcuni atleti che prima non erano in grado di usare il bicarbonato. È un grande cambiamento, oltre che un vantaggio per questi ultimi”.
Heijboer aggiunge: “L’uso dei bicarbonato non riguarda solo le sensazioni che un ciclista ha in merito alle gambe. Abbiamo visto che aumenta anche la potenza erogata in sprint di breve durata, fra i 20 e i 30 secondi. I corridori affrontano meglio l’acido lattico che viene prodotto durante quegli sforzi. Quindi, migliora la percezione dello sforzo, ma anche il risultato. Ecco perché ai corridori piace così tanto”. C’è anche qualcuno, però, cui non piace, come Jonas Vingegaard, che, diversamente da altri compagni di squadra, proprio non lo utilizza.
Dal canto suo, l’azienda guarda già al futuro, tanto che, stando a quel che sostiene VeloNews, i vertici di Maurten stanno già considerando il fatto che il loro prodotto – attualmente, come già precisato, lecito – possa finire sotto la lente d’ingrandimento della WADA o di altri organismi anti-doping.
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