Grandi Giri, la proposta sulle sostituzioni fa discutere – Lefevere: “Per me è una scemenza” – Matxin: “Una, nell’ultima settimana, si potrebbe anche fare”

Sostituzioni durante i Grandi Giri? La proposta di poter inserire uno (o più) corridori in una corsa di tre settimane, a gara iniziata, per rimpiazzare colleghi infortunati o ammalati, lanciata da Eusebio Unzué, si sta rivelando un sensibile argomento di discussione in gruppo. E se le voci in disaccordo sono molte, ce n’è anche qualcuna che non scarta del tutto l’ipotesi. Unzué, direttore generale della Movistar, ha ricordato quanto successo a Enric Mas nel Tour de France 2023: lo spagnolo cadde durante la prima tappa e fu costretto al ritiro, lasciando la squadra da subito senza un, importante, corridore. “Perché non poter sostituire un corridore in un caso del genere?”, si è chiesto Unzué. 

Fra i “pari grado” di Unzué, ha parlato Patrick Lefevere, direttore generale della Soudal Quick-Step, che fa parte, inequivocabilmente, del fronte del no: “Conosco Unzué da tanti anni, ha buone intenzioni, ma a volte è troppo tenero. Con questa proposta spazzi via l’intera storia dei Grandi Giri – le parole del belga raccolte da Het Laatste Nieuws – La sfida è proprio quella di tenere duro per tre settimane. Capisco la questione di essere umani,  ma cadere e ammalarsi fanno parte del Giro, del Tour o della Vuelta”.

Lefevere aggiunge: “Una parte significativa dei successi di una squadra deriva dal fatto di saper assorbire i guai che ti capitano ed essere capaci di passare a un piano B. Ci sono quei momenti in cui i grandi campioni si riscattano e sanno rilanciarsi dopo una giornata di crisi. Questo è quello che le persone vogliono vedere. Inoltre, chi determina se un infortunio è vero o fino? Mi vedo già una specie di VAR, che sarà assolutamente imparziale e composto solo da dottori francesi… No, sarebbe una cosa da mal di testa. Per me è una scemenza. Non sosterrò questa eventuale proposta, sarà per il ciclismo post-Lefevere”.

Più possibilista è invece Joxean Matxin Fernandez, direttore tecnico della UAE Team Emirates: “L’idea in sé per me è buona – le parole dello spagnolo raccolte da WielerFlits – Sono a favore di un’applicazione molto semplice, senza criteri medici cui fare riferimento: ogni squadra ha diritto a un solo cambio, nell’ultima settimana di gara. Per gli infortuni, sarebbe più complicato. Chi stabilisce se una caduta è abbastanza grave da permettere la sostituzione? Quanto serio deve essere un infortunio? Deve esserci una rotula rotta o il dolore al ginocchio è sufficiente?”.

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