Cofidis, il direttore generale Cédric Vasseur: “Per noi è stato un buon 2023, ma Jumbo-Visma e UAE stanno soffocando le altre squadre”
La Cofidis è una delle squadre più longeve dell’attuale WorldTour, se si pensa che è attiva in gruppo, in pratica sempre con la stessa denominazione, dal 2006. La formazione, francese, diretta da Cédric Vasseur è andata consolidandosi, stagione dopo stagione, come una realtà pronta ad approfittare delle occasioni nascoste nelle pieghe del calendario mondiale, presentando raramente corridori con obiettivi di primario livello, come possono essere le vittorie di Grandi Giri o di Classiche Monumento. Nel 2023, peraltro, la Cofidis ha avuto di che esultare, dato che ha riportato due successi di tappa al Tour de France 2023, traguardo parziale che mancava dal 2008.
“Tante squadre vorrebbero essere al nostro posto al momento di stilare il bilancio di questa stagione – le parole del direttore generale, Cédric Vasseur, riportate da Cyclism Actu’ – Ovviamente, quello che più ricordo di questa annata è stato il ritorno alla vittoria al Tour (con Victor Lafay, nella seconda tappa; poi è arrivato anche il successo di Ion Izagirre – ndr). Questi successi ci hanno rimesso al centro dell’attenzione. Ma non dimentichiamo che nel 2023 Bryan Coquard ha vinto per la prima volta in carriera a livello WorldTour e che Jesus Herrada si è imposto in una tappa della Vuelta a España. Se devo dare un voto alla nostra stagione, siamo sull’8″.
Non solo rose, però, nell’analisi di Vasseur: “Se guardiamo al circuito WorldTour, ci sono due squadre, Jumbo-Visma e UAE Team Emirates, che stanno soffocando il resto del gruppo. Se pensiamo alla Vuelta, la Jumbo ha relegato le altre squadre al rango di cicloturisti. In un contesto simile, non è sempre facile fare buone cose. Noi abbiamo fatto del nostro meglio, anche se probabilmente abbiamo rallentato un po’ dopo il Tour. Ma penso che questa sia stata una stagione cruciale per noi”.
Vasseur parla anche di CicloMercato e della mancata conferma di Lafay, proprio il corridore che ha interrotto il lungo digiuno di esultanze al Tour de France: “Abbiamo sempre avuto discussioni costruttive, con lui e con le persone a lui vicine – le parole del dirigente francese – Abbiamo fatto il possibile per tenerlo con noi, ma non volevamo fare cose irragionevoli. Ho letto che gli avremmo offerto un contratto da 1,5 milioni di euro all’anno, ma non è vero, anche perché il valore di Victor oggi non è quello. Inoltre, abbiamo anche visto che alla fine della stagione ha avuto qualche problema. Noi abbiamo fatto la nostra offerta, ma penso che lui volesse cambiare scenario, e posso capirlo. Abbiamo dei limiti economici fissati e non è un problema lasciar partire un corridore. Io uso il metodo-Lefevere: lui aveva Elia Viviani al massimo del suo splendore, ma ha lasciato (fra 2019 e 2020 – ndr) che venisse da noi e poi abbiamo visto che quello che ha fatto Viviani da noi non è stato granché“.
Prospettive per il 2024? “Guillaume Martin farà probabilmente Tour e Vuelta, mentre Coquard dovrebbe essere il nostro velocista al Tour. Lui vuole fare il Giro d’Italia, ma l’accoppiata Giro-Tour è un rischio. Visti i percorsi, crediamo sia meglio che faccia solo la corsa francese nel 2024 e poi vada in Italia per l’edizione 2025. Poi, speriamo di avere successo nelle sfide che ci siamo posti per rilanciare corridori come Alexis Gougeard, Ben Hermans e Kenny Elissonde. E poi credo che Stanisław Aniołkowski (velocista polacco arrivato dalla disciolta Human Powered Health – ndr) possa essere la sorpresa dell’anno”.
Per la Cofidis, come per le altre squadre, il 2024 sarà il secondo anno del triennio valido per la classifica UCI che definirà, a fine 2025, le perdite di licenza WorldTour per le due peggiori squadre della categoria. A fine 2023 la formazione francese è 14esima, su 18: “Per noi è un’ossessione, ma ovviamente questo regolamento obbliga tutti a tenere sempre un occhio sulla classifica. Ma, come dico ai corridori, finché facciamo risultati, non dobbiamo preoccuparci della graduatoria. Noi non corriamo per fare punti UCI, è la strategia peggiore che potremmo usare“.
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