Bora-hansgrohe, Sam Bennett vuole tornare a vincere: “Sono stato vincente prima e lo sarò ancora”

Sam Bennett è più che mai determinato a fare bene nel 2022. La sua stagione 2021 era cominciata nel migliore dei modi, con ben 7 successi, ma un dolore al ginocchio a giugno aveva complicato prima la sua preparazione verso il Tour de France e poi i rapporti con Patrick Lefevere, team manager della sua squadra. Queste vicende lo hanno portato a scegliere di lasciare la Deceuninck – Quick-Step per tornare alla Bora – hansgrohe, la squadra che lo aveva lanciato nel ciclismo che conta. L’irlandese ha confidato a Cyclingnews cosa si aspetta da questa stagione che dovrebbe cominciare con Saudi Tour UAE Tour e avere in Milano-Sanremo, Tour de France e Mondiali gli obiettivi principali.

In particolare la maglia verde del Tour de France 2020 è tornato sul difficile finale di stagione e sul suo desiderio di tornare ai suoi livelli: “Sono stato vincente prima e lo sarò ancora. Questo è quello che continuo a dire a me stesso. E ad essere onesti non è stato uno stop mentale, ci sono stati momenti difficili, ma tornerò e sarò di nuovo forte”.

“Per me, come atleta – ha aggiunto il nativo di Wervik – sarebbe potuto essere uno dei migliori anni della mia carriera, in termini di età ed esperienza. Avevo ottenuto importanti risultati; avevo fatto molto di quello che volevo. In alcuni degli obiettivi come la Milano-Sanremo non ci sono andato vicino, ma ho fatto comunque molti. E quindi sarebbe veramente potuto essere uno dei miei anni migliori”.

Comprensibile la delusione per non aver preso parte alla Grande Boucle: “È stata una delle cose più dure per me. Adesso ho 31 anni. Come sprinter speri che la velocità sia buona ancora per qualche anno. Rimanere a casa con un problema fisico mi stava divorando. Come se fosse un’opportunità persa, un altro anno andato. L’unica cosa che salva la mia stagione è che non molti corridori hanno ottenuto 7 vittorie”.

Per poter tornare ai massimi livelli, il classe 1990 si è affidato ad un team che già conosceva: “Qui sono stato veramente vincente. Qui in passato ho trovato me stesso assieme al coach Dan Lorang. Ho lavorato molto bene con lui […] Mi sono sentito il benvenuto qui. È stato bello. Soprattutto quando sono tornato è stato come arrivare a casa“.

“Non ho mai puntato ai Mondiali e so che quest’anno è una corsa adatta ai velocisti – ha aggiunto a proposito dei suoi obiettivi – E anche il Tour de France è uno di questi ovviamente.  In qualità di sprinter devi essere in grado di andare forte tutto l’anno. Devo essere bravo all’inizio, per dimostrare a me stesso che sono tornato, che sono in grado di adare al Tour […] Voglio dannatamente la maglia verde, ma odierei il fatto di lottare per questo risultato e non ottenere vittorie di tappa […] Andremo per le tappe e poi capiremo se ci potrà essere l’opportunità della maglia verde“.

Come dichiarato sempre a Cyclingnews, il tre volte vincitore di tappa al Giro d’Italia non teme un approccio troppo scientifico allo sport: “Il ciclismo è diventato così scientifico che mi sembra che non stia più pedalando su una bici, spesso sto solo inseguendo i numeri. Cominci a pedalare nell’off-season e chiaramente è dura all’inizio, ma vedere i risultati è il miglior motivatore […] Sono sempre ad inseguire i numeri, ma è interessante; è una cosa che mi piace abbastanza”.

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