Astana, Gorka Izagirre: “Io e mio fratello vogliamo puntare sulle brevi corse a tappe”

Gorka Izagirre si appresta a vivere la sua decima stagione tra i professionisti nel 2019. Fresco di passaggio dalla Bahrain-Merida alla Astana Pro Team, il 31enne di Ormaiztegi ha vissuto un’annata positiva che gli ha regalato il titolo nazionale su strada e permesso di salire sul podio finale della Parigi-Nizza. Inoltre ha sfiorato in un paio di circostanze la vittoria di tappa al Tour de France, dove ha potuto correre da battitore libero dopo il ritiro in corso d’opera di Vincenzo Nibali a causa della caduta provocata da uno spettatore lungo la salita dell’Alpe d’Huez. In gara per 92 giorni, 82 dei quali in appuntamenti World Tour, il maggiore dei fratelli Izagirre è destinato a diventare una pedina preziosa anche nello scacchiere kazako.

In attesa di preparare gli appuntamenti del 2019, però, si è misurato in una vecchia passione: il ciclocross. “Ho intenzione di correre di più rispetto all’anno scorso – ha ammesso ai microfoni di AS – perché è una specialità che mi piace e che mi permette di fare tipi di lavoro che su strada, soprattutto in questo periodo, sarebbe impossibile compiere. A breve sarò a Calpe per due settimane, poi farò un nuovo test a Pamplona il 23 e disputerò i Campionati Baschi della specialità a Beasain il prossimo weekend”.

La ripresa dell’attività ha fornito anche l’occasione per tracciare un bilancio di quanto prodotto alla corte di Brent Copeland: “Sono molto contento di come sia andata la scorsa stagione. Forse la squadra mi ha concesso più libertà all’inizio e questo mi ha sicuramente permesso di ottenere risultati migliori. Ho avuto una regolarità importante durante tutto il calendario. Mi sono quasi sempre misurato nel World Tour e il livello è alto, ma sono quasi sempre stato competitivo”.

In divisa Astana, oltre al fratello, troverà altri tre connazionali: Luis Leon Sanchez, Pello Bilbao e Omar Fraile: “Sono felice di aver fatto questo cambio. Sia io che mio fratello siamo stati accolti bene e a breve avremo modo di conoscere meglio i nuovi compagni e lo staff. Correre con altri spagnoli sarà di aiuto, sono ciclisti che conosciamo da diverso tempo e con i quali siamo in buoni rapporto. È un elemento positivo, soprattutto quando si corre in una squadra straniera. Obiettivi? Bisogna ancora parlarne, ma l’idea è quella di essere a supporto dei capitani nei Grandi Giri e di avere, al pari di mio fratello, le mie chance nelle brevi corse a tappe.  L’importante è presentarsi al via delle gare in condizioni che permettano di essere competitivi, perché i risultati non arrivano mai da soli”.

 

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