Antidoping, calo di oltre 90% dei controlli durante il lockdown: creata lista dei corridori da testare per primi

Stanno lentamente riprendendo i controlli antidoping nel mondo. Ovviamente, durante la pandemia c’è stato un crollo netto dei prelievi visto per ragioni sanitarie non era possibile effettuarne. Nel complesso c’è stato dunque un calo globale del 90%, fa sapere il CADF (la Fondazione AntiDoping del Ciclismo che ha ancora per poco in carico la gestione), per quanto riguarda i controlli a sorpresa. A questo bisogna chiaramente aggiungere che dal 17 marzo ad oggi non è stato possibile effettuare alcun controllo in corsa. Numeri implacabili che da tempo erano stati preventivati, portando a preoccupazioni che qualche corridore potesse cercare di approfittarne per fare uso di sostanze proibite in vista della ripresa delle competizioni. Con la riapertura dei confini in alcune nazioni e l’allentamento delle misure di contenimento, la situazione sta rientrando alla normalità e la Fondazione comincia a ragionare su come muoversi.

In questo periodo, complice le scoperte degli inquirenti della Operazione Aderlass si è deciso di analizzare vecchi campioni con nuove tecnologie, in particolare del Tour de France 2017. Oltre a “effettuare nuove analisi” il CADF ha “sviluppato un ampio programma di controllo anticipando il ritorno alle competizioni”. Il che significa che si è cercato di ragionare al meglio come ottimizzare la ripartenza, creando una lista di corridori da controllare in maniera prioritaria. Nelle ultime settimane si comincia intanto a riprendere le normali attività in alcuni paesi, dove le misure di contenimento sono state tolte, e l’obiettivo è proprio cercar di concentrare le energie in maniera graduale in base a dove è possibile cominciare.

Tra gli obiettivi ovviamente quello di controllare i membri del gruppo il più rapidamente possibile, in modo da poter confrontare i valori attuali con quelli precedenti la pandemia. Il passaporto biologico in questo giocherà ovviamente un ruolo importante, consentendo di avere riferimenti e oscillazioni passate, anche se ovviamente bisognerà considerare anche l’eccezionalità di questa stagione che ha visto i corridori fermi in un periodo solitamente intenso. Ma questo i medici e gli esperti antidoping lo sanno bene e sono pronti a valutare caso per caso ogni possibile discrepanza.

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